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Data: 23/09/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Masterplan, dure sanzioni per i ritardi

L'AQUILA Le imprese non potranno partecipare per dieci anni al riparto dei fondi pubblici; i funzionari saranno sottoposti a «pubblico biasimo attraverso manifesti». Succederà questo se ci saranno ritardi nella gestione degli interventi del masterplan. Lo ha detto il governatore Luciano D'Alfonso ieri in aula, nel corso del consiglio straordinario sull'argomento chiesto dalla sua stessa maggioranza, leggendo la convenzione prodotta dalla Regione che regolerà i rapporti con soggetti appaltatori e imprese. Comincia, ha detto il presidente rivolgendosi ai consiglieri, la «lunga corsa alla cantierizzazione»: «E' necessario che ognuno di noi faccia il vigile, scatenatevi» ha aggiunto invocando una «gestione rigorosissima» del maxi piano, in antitesi con quella del commissariamento post terremoto aquilano («Per un miliardo di euro non c'è un foglio di carta rubricato come contabilità: tutto ciò che ho trovato di quell'anno l'ho consegnato alla Finanza, alla Ragioneria dello Stato e alla Corte dei Conti»).
L'opposizione, in particolare con i forzisti Lorenzo Sospiri e Mauro Febbo, ma anche con Mauro Di Dalmazio di Abruzzo Futuro, ha sollevato il dubbio che la seduta possa essere stata concepita per sanare vizi formali: «E' un'iniziativa singolare che venga richiesta dalla maggioranza ha detto Sospiri Visto che il masterplan è uno strumento programmatorio, e come tale, Statuto alla mano, andrebbe approvato dal Consiglio, viene il sospetto che si tenti di mettere rimedio a un iter non condotto correttamente, per dimostrare che c'è stato un voto. Il documento è illegittimo». Febbo ha rincarato la dose puntando la mancata valutazione strategica e ambientale degli interventi.

LIBRO DEI SOGNI Per il resto dall'assise sono emersi temi già noti. Camillo D'Alessandro del Pd ha difeso il programma bacchettando la giunta Chiodi che a maggio 2009 ottenne fondi per l'allegato infrastrutture di cui poi non fece nulla: «Dobbiamo evitare che accada ancora ha detto - e che i cittadini giudichino come libro dei sogni gli interventi. Non si deve perdere neanche un mese a discutere». La maggioranza ha sostenuto il masterplan, fatta eccezione per una mini-stilettata dell'assessore Donato Di Matteo: «Ci sono strategie di sviluppo dietro le opere?». In Cinque Stelle, per bocca di Sara Marcozzi, hanno ribadito la critica complessiva su «visione, impianto e metodo»: «Investimenti di questa portata dovrebbero essere organizzati tra loro».

ARRIVA LA GIANNINI E' toccato a D'Alfonso, nei 40 minuti finali d'intervento, mettere insieme i significati della giornata. «Il masterplan è l'infrastruttura del lavoro legislativo. Se fossimo al Liceo Classico sarebbe il Greco. I vuoti di procedura? Abbiamo attivato 41 livelli di ascolto, con sindacati, economia, mondo accademico e anche con portatori d'interesse lontani dal nostro governo. Tutti, però, sono stati concordi nel valutare che questa è una manovra irripetibile per la sua consistenza finanziaria, su cui abbiamo fatto un enorme lavoro di merito, partendo dalla conoscenza dei problemi». D'Alfonso ha assicurato che la copertura economica per produrre stati di avanzamento lavori nel primo biennio c'è. Anche per il seguito c'è, ma allo stato non per attivare Sal. I ribassi (la stima sul miliardo e mezzo complessiva è di circa il 20 per cento per garantire progettazione di qualità) saranno rimessi a sistema su ulteriori macro-temi, come il dissesto idrogeologico e la sicurezza sismica (invocati anche dall'opposizione). A questo proposito il 3 ottobre il Ministro della Pubblica istruzione, Stefania Giannini, sarà prima a Sulmona e poi a Pratola.

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