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Data: 23/09/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Fertility day, ira Lorenzin «Vogliono il mio posto» E il premier la bacchetta

ROMA Il Fertility Day ha generato il Fertily fake. Il giorno dedicato alla prevenzione dell'infertilità, il 22 settembre, si è trasformato nel giorno del gioco, della polemica, dello scherzo e delle frecciate politiche.

LA DEMOGRAFIA Fino alla richiesta di dimissioni del ministro della Salute. Negate in serata da Renzi. «Dimissioni per la Lorenzin? Non scherziamo». E riferendosi alla campagna, durante la trasmissione Otto e mezzo il premier ha aggiunto: «Il punto vero è che tecnicamente parlando è inguardabile dal punto di vista della comunicazione. È sbagliato lo ha detto anche lei. Lorenzin ha posto un tema vero di mancata crescita demografica. Ma è stato detto in un modo che fa alzare i capelli anche a Berlusconi. D'ora in poi chiederò a tutti i ministri se prima di far partire una campagna di comunicazione si fa il punto insieme, si guardano i dati e si fa un pò meglio di come è stato fatto sulla campagna del Fertility Day».
A Roma, Padova, Bologna e Catania, dove ieri erano state organizzate tavole rotonde dal ministero della Salute, sit in e marce hanno accompagnato i dibattiti. Un'onda in tutta Italia. Contro le campagne informative sulla fertilità bocciate attaccate da oltre tre settimane.
Mercoledì, alla vigilia della del Fertility day, il ministro della Salute Lorenzin è stata costretta a spiegare al mondo di «non essere razzista» per un'immagine che suggeriva i comportamenti corretti con i visi sorridenti di ragazzi bianchi e sorridenti e i comportamenti scorretti da abbandonare quella di coetanei scuri di pelle, con capelli rasta che fumano spinelli.
L'ESPOSTOMercoledì sera, dunque, Beatrice Lorenzin, dopo aver buttato la prima campagna («Ammetto era proprio brutta!») ha anche rimosso la dirigente della Comunicazione e ritirato l'opuscolo. Dal Ministero non escludono di presentare un esposto in Procura per un'indagine da parte della magistratura su quanto accaduto.
Nell'immagine originale la foto del gruppo di ragazzi che vengono additati come cattivi compagn è trattata, quindi è impossibile individuare il ragazzo di colore. Nella copia pubblicata sul sito, invece, sono evidenti tutti i dettagli. L'opuscolo è stato progettato e stampato nel dicastero.
Doveva andare tutto in un altro modo la giornata. Si sarebbe dovuto parlare, per esempio, delle 700mila persone che in Italia vorrebbero avere i figli senza riuscirci. .
La comunicazione delle manifestazioni, dunque, ha battuto quella del Fertlity day. L'ironia e le polemiche hanno offuscato il messaggi di salute. In piazza ragazze armate di cuscino sulla pancia e clessidre citando una cartolina della prima campagna in cui, in qualche modo, si invitavano le donne a fare presto e a non aspettare la cicogna.

L'IRONIA L'invito è stato: porta in piazza la tua attesa. «Il governo ci invita a fare figli - parla chi ha deciso di contestare la Giornata - e anche a farli presto. Molti di noi vorrebbero ma dove sono gli asili nido? E dove gli aiuti per le famiglie?».
Una bagarre che il web ha amplificato a dismisura, fino a sovrapporre vignette e spot con la richiesta di dimissioni del ministro Lorenzin. «Nel Fertility day - risponde - parliamo di salute. Ma non possiamo dimenticare l'aspetto politico e, nella politica, ci sono le strumentalizzazioni. Mi sa che molti desiderano diventare ministro della Salute. Se avessi potuto fare un concorso per avere un grande dirigente della comunicazione l'avrei fatto tre anni fa. Ma non è stato possibile».
Campagne che, alla fine dei rifacimenti, (il materiale su www.salute.gov.it) sono costate oltre 113 mila euro. Campagne che, lo stesso ministro, bolla come «errore tecnico e di incapacità».

IL DOCUMENTO E poi torna a parlare della foto dei bianchi, belli, biondi e bravi che si comportano bene e i neri con quelli un po' strani che si comportano male («compagni da abbandonare»). «Ci hanno mostrato il documento cartaceo che risultava diverso da un'immagine in alta definizione sul sito». Un rosario di inciampi.

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