L'AQUILA - Dopo mesi e mesi di silenzio riparte finalmente l'iter di due attese leggi-chiave dell'amministrazione regionale.

Si è svolta oggi, infatti, l'audizione del presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, in prima commissione consiliare permanente (Bilancio e Affari istituzionali) in relazione ai progetti di legge "L'Aquila Capoluogo" e "Nuova Pescara".

Due progetti partiti da genesi diverse, quello per il capoluogo prodotto della campagna elettorale del 2014 nelle aree interne, quello per la costa da un referendum che ha detto sì alla fusione dei Comuni attuali di Pescara, Montesilvano e Spoltore per la creazione di un grande ente.

D'Alfonso ha intuito l'importanza di presentare e far approvare le due leggi in contemporanea per equilibrare la spinta propulsiva dell'ente che molti dall'Aquila accusano essere spesso sbilanciata verso la città di cui era sindaco.

L'audizione del presidente in commissione Bilancio è il primo passo per l'approdo in aula dei due provvedimenti, che a questo punto potrebbe essere questione di mesi, forse di settimane, comunque in forte ritardo rispetto agli annunci. Entrambi i testi normativi, peraltro, hanno i loro nodi da sciogliere.

La legge speciale per il capoluogo ha suscitato polemiche perché vista come "contentino" a nascondere il crescente peso politico della metropoli adriatica, ampliato con l'avvento dell'era dalfonsiana, e perché finanziata con una somma ritenuta scarna, 1 milione di euro, anche se i proponenti hanno difeso la dotazione finanziaria e le prerogative del testo.

La Nuova Pescara potrebbe nascere con due distinti progetti di legge targati D'Alfonso, illustrati alla stampa a febbraio e da approvare in alternativa: il primo fissa la fusione lampo già al 1° gennaio 2019, l'altro prevede un iter più lento e approfondito. Entrambi sono stati contestati dai consiglieri pescaresi sia del centrodestra che del Movimento 5 stelle.