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Data: 24/09/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Ai portaborse M5s stipendi da 4mila euro «Noi, siamo in regola»

L'AQUILA «Una non notizia». Un commento lapidario quello della capogruppo del Movimento 5 stelle in consiglio regionale, Sara Marcozzi, sulla querelle dei costi dei collaboratori legislativi dallo "stipendio d'oro", in cui sono incappati anche i portaborse dei grillini. Una polemica che s'inserisce nell'aumento del 35% per i portaborse, scattato a fine febbraio portando l'importo da 43mila a 57mila euro lordi. Gli stipendi sono pubblicati, in nome della trasparenza di cui il movimento di Grillo ha fatto il suo cavallo di battaglia, sul sito regionale del movimento, in cui uno per uno vengono resi noti i compensi. Sono 4.738 euro al mese per Maria Grazia Baiocchi, collaboratrice di Riccardo Mercante, Luigi Colalongo, collaboratore di Sara Marcozzi, Fabio Di Rimeglio, collaboratore di Domenico Pettinari, Giorgio Fedele, collaboratore di Gianluca Ranieri, Fabrizio Fiaschetti, collaboratore di Pietro Smargiassi. Importi lordi, che offrono il fianco ai detrattori del movimento, reo di "predicare bene e razzolare male", come si suol dire, avendo fatto della battaglia sul taglio dei compensi della politica il proprio faro. La notizia, cavalcata nelle ore scorse da blog e giornali, soprattutto online, agita le acque già non tanto calme in seno al Movimento 5 stelle, alle prese con i riverberi delle polemiche che investono da settimane la giunta romana di Virginia Raggi, ora con le difficoltà legate alle nomine interne, ora con il no alla candidatura della Capitale alle Olimpiadi 2014. I parlamentari pentastellati fanno quadrato intorno alla giunta romana. Per Enza Blundo, sarebbe meglio che sia il Pd, sia la stampa, concentrassero le loro attenzioni su altri fronti più "caldi" ma meno indagati: si fanno le pulci ai personaggi scelti dalla Raggi, scritti sul registro degli indagati (e non rinviati a giudizio), invece «a Pistoia c'è un'intera giunta Pd che è indagata». Rincara la dose Daniele Del Grosso: «Vero che ci sono stati problemi, ma allora Milano con Sala, indagato per falso? Mi sembra normale che all'inizio del mandato ci sia qualche problema da risolvere», e fa notare che «Alemanno e Marini cominciarono a lavorare molto più tardi della Raggi». Per il pescarese Andrea Colletti gli attacchi arrivano «perché ci sono soldi da spartire con i rifiuti e le Olimpiadi». Restando in tema di rimborsi ai collaboratori, i grillini preferiscono affidare a un comunicato stampa la loro risposta. «Ma guarda un po' questi grillini: assumono lavoratori con regolari contratti di legge e pagano pure i propri collaboratori», esordisce con autoironia la capogruppo Marcozzi definendo gli articoli usciti in questi giorni «sensazionalistici e approssimativi, perché non distinguono costo da guadagno, netto da lordo, non tengono conto della tassazione, della previdenza sociale, di Irap e Irpef». Ed è proprio qui, nel peso fiscale, la spiegazione di tanta differenza tra il contributo percepito pubblicato online e il netto spiegato nella nota dalla capogruppo: «Lavoratori che, al netto percepiscono attorno ai 1.000-1.300 euro per 12 mesi (lo staff di comunicazione) e 1.600-1.700 per 12 mesi (i collaboratori). Insomma, non è vero che siamo tutti uguali», aggiunge sottolineando la differenza con gli spropositati stipendi dei politici di professione. Invece si preferisce mettere alla berlina lavoratori impegnati 10 ore al giorno assunti con regolari contratti che non prevedono ferie, malattia, né Tfr».

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