AVEZZANO I riflettori di tutta Italia sono puntati su Daniela Rodorigo, originaria di Avezzano, da poco rimossa dal suo ruolo di dirigente del ministero della Salute per delle campagne di comunicazione contestatissime. Prima il depliant sul Fertility day, con tanto di sveglia pronta a ricordare a tutte le donne che l’orologio biologico cammina velocemente, poi la locandina con le buone compagnie da frequentare e le cattive da evitare – con una foto di sorridenti ragazzi americani e uno scatto di un ragazzo di colore e un gruppo di amici – sono costati all’avezzanese il posto. La Rodorigo, classe 1969, avvocato e docente universitario, è stata rimossa dall’incarico di direttore generale della comunicazione e dei rapporti europei internazionali. A deciderlo su due piedi è stato il ministro Beatrice Lorenzin dopo la valanga di accuse contro il suo operato e quello del suo staff. Sembra si sia trattato di una svista che però ha esposto il ministero e tutto il suo organigramma a un tam tam di polemiche senza fine. Ma c’è di più. Oltre alla scelta poco felice delle immagini e degli slogan per le campagne istituzionali la Rodorigo è finita sotto la gogna mediatica anche per il super stipendio pari a 236mila euro lordi l’anno, compenso analogo a quello percepito dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La Lorenzin si è limitata a commentare di aver trovato la Rodorigo in ministero e per questo l’ha immolata in un battibaleno, mettendola alla porta, per cercare così di contenere i danni ed evitare quelle dimissioni richieste da più parti.