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Pescara, 25/07/2024
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Data: 26/09/2016
Testata giornalistica: Mapero'
Non c’è il timbro sulla City di Lilli Mandara

Due documenti inviati al Comune per convincerlo a mettere il timbro sulla City. Ma non è per niente scontato che siano sufficienti, anzi. E l’inchiesta giudiziaria in corso non c’entra nulla.
E’ il mese di giugno quando la Regione bussa alla porta dei Vigili del fuoco di Pescara per chiedere la famosa dichiarazione sul carico antropico (la capacità di sopportare il peso delle persone, importante la differenza tra edificio pubblico e privato) dell’immobile di via Tiburtina dove dovrebbero essere trasferiti gli uffici regionali, necessaria per la sicurezza degli utenti. I vigili rispondono picche. Poi, dietro insistenze, presentano una relazione che si basa sul rischio incendio. E nulla più.

Altro non possono fare, non rientra nelle loro competenze. E allora la Regione si rivolge a se stessa, cioè al dirigente del Servizio Programmazione attività di Protezione civile Antonio Iovino, che si cimenta in un calcolo complicato e conclude che sì, tra dipendenti e visitatori nell’immobile può calcolarsi la presenza di 1.700 persone circa, quindi i requisiti ci sarebbero tutti.
Ma le perplessità sono molte.
Vediamo cosa dicono i famosi due documenti inviati al Comune.
I vigili del fuoco, nella risposta alla Regione, precisano che le proprie competenze sono limitate alla prevenzione degli incendi, e che possono esprimersi solo e soltanto su quella materia. Tuttavia, visto che nella prevenzione è necessario anche il calcolo delle presenze all’interno di un edificio, i Vigili scrivono che il criterio delle “persone presenti”, secondo la legge, non è legato tanto al numero dei lavoratori,

“per i quali la legislazione prevede già una serie di tutele anche nei confronti del pericolo d’incendio, ma proprio alla presenza di persone di vario genere tra cui possono esserci anziani, disabili, bambini, che vengono a trovarsi in un luogo estraneo senza disporre di alcuna informazione significativa in termini di sicurezza antincendio”.

E alla luce di questa considerazione, i Vigili del fuoco si tirano fuori: da tutto ciò, scrivono,

“si evince che il discrimine della destinazione d’uso urbanistica tra ufficio pubblico e ufficio privato non è contemplato ed è indifferente nell’ambito delle norme di prevenzione incendi posto che ciò non rileva ai fini dei primari interessi pubblici cui dette norme sono poste a presidio, ovvero la sicurezza della vita umana, l’incolumità delle persone e la tutela dei beni e dell’ambiente”.

E quindi, i Vigili arrivano con un ragionamento indiretto a sostenere che la famosa distinzione tra edificio pubblico e privato non è importante, però lo fanno soltanto in relazione alla normativa anti-incendi. Aiuta la causa della City ma solo indirettamente. Va però sicuramente a sostegno di quello che ha dichiarato la società proprietaria della City, la Immobiliari abruzzesi, al Comune di Pescara:

“L’ampliamento della destinazione d’uso ad uffici pubblici non modifica il carico antropico degli edifici rispetto alle destinazioni d’uso…”.

Dichiarazione alla quale seguì da parte del Comune il rilascio dei permessi a costruire in variante al prg portuale.

Ciò che manca nella relazione tecnica dei Vigili, la Regione lo fa fare al dipartimento delle Opere pubbliche e Protezione civile, cioè alla stessa Regione. Che con un complesso sistema di calcolo che contempla volumi e presenze, arriva a formulare il volume lordo standard totale di 35.671,20 metri cubi per un totale di 1.784 abitanti, che rappresenterebbe il carico antropico massimo stabilito.
Ma a questo punto l’acquisto della City resta sempre un salto nel buio: il piano di rischio aeroportuale del Comune di Pescara esclude nella zona C insediamenti residenziali, ed è difficile credere che un edificio che ospiterà gli uffici regionali possa essere inquadrato come “attività connesse alla residenza”, secondo quello che prevede il Comparto.
ps: e poi tutto questo dispiego di tempo, relazioni tecniche ed energie, non era meglio impiegarli nella ricerca di un’alternativa?

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