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Pescara, 25/07/2024
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Data: 27/09/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Porti, la Regione sigla l’alleanza Lazio-Abruzzo. Chiesto il passaggio dall’Autorità portuale di Ancona a quella di Civitavecchia. Il 29 si riunisce la conferenza delle Regioni, toccherà al ministero dire sì

PESCARA La Regione Abruzzo ha avviato ufficialmente le pratiche per trasferire i propri porti dall’Autorità portuale di Ancona, cui la destina la riforma del governo, a quella di Civitavecchia; ossia dall’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Centrale (che oggi comprende Ancona, Falconara, Pescara, Pesaro, San Benedetto del Tronto e Ortona) all’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno Centro-Settentrionale (Civitavecchia, Fiumicino, Gaeta). Ieri la giunta regionale ha infatti approvato la delibera che recepisce lo schema di intesa tra la Regione Abruzzo e la Regione Lazio, per il trasferimento dei porti di Pescara e Ortona all'Autorità Portuale del Mar Tirreno centro-settentrionale di Civitavecchia. Nel provvedimento è contenuta anche la bozza di richiesta motivata che sarà trasmessa al ministero delle Infrastrutture e Trasporti. «E' obiettivo comune delle due Regioni» si legge nella lettera d'intenti «sviluppare, potenziare e razionalizzare il sistema di interrelazione e scambio tra le stesse, con particolare riferimento alla mobilità delle persone e delle merci. In particolare è interesse delle due Regioni creare un corridoio merci Civitavecchia-Pescara-Ortona, in relazione al mutato contesto socio-economico, politico e culturale dei Balcani, oltre alla crescita degli scambi Italia-Mediterraneo, in particolare con l'Europa occidentale, la Turchia e l'est Europa». «La delibera», spiega il consigliere regionale delegato alla portualità Camillo D’Alessandro, «è conseguenza del contenuto del decreto di riforma, in vigore dal primo agosto scorso, che consente alle Regioni, su istanza motivata e previa intesa con l'altra Regione interessata, di aderire a una diversa Autorità portuale. Già lo scorso febbraio sottoscrivemmo la lettera d'intenti con la Regione Lazio, cui è seguito il dossier motivante le ragioni di “un'autorità di collegamento trasversale tra i due mari”. Ora ci attende un ulteriore lavoro, prima di poter dire di aver centrato l'obiettivo, che passa attraverso la Conferenza delle Regioni e il ministero». La Conferenza delle Regioni è già convocata per il 29 settembre. In quella sede saranno esaminate tutte le istanze di deroga dal testo della riforma, in particolare la richiesta dell’Abruzzo e quella di altre regioni, come la Campania e la Toscana che chiedono una transizione di tre anni per l’attuazione della riforma. La vera partita dietro l’alleanza trasversale Tirreno-Adriatico è il mercato delle navi “ro-ro” (navi per il trasporto di veicoli merci). «Nelle motivazioni allegate alla delibera», spiega D’Alessandro «dimostriamo con numeri alla mano le ragioni della convenienza dell’Autorità trasversale rispetto all’attuale e al precedente sistema. Per fare un esempio, uno stesso trasporto che dalla Turchia sia destinato alla Spagna, dimezza di due giorni il tempo di trasporto, dimezza i costi e le emissioni in atmosfera». L’istituzione della Autorità Tirreno-Adriatico, una volta approvata dal ministero, dopo il passaggio in Conferenza delle regioni, dovrà essere accompagnata da un regolamento che indicherà posizione e vocazione del sistema portuale abruzzese all’interno dell’Autorità. Nelle scorse settimane il presidente della Regione Luciano D’Alfonso aveva già indicato come punti di discussione un’autonomia decisionale rispetto a questioni come la manutenzione ordinaria o la politica dei costi.


«Sulle politiche strategiche relative ai porti non si riesce a capire come mai questo esecutivo regionale si ostini a portare avanti scelte poco lungimiranti e poco efficaci per l’Abruzzo. Una decisione tra l’altro, quella di collegare i porti di Pescara e Ortona con l’autorità portuale di Civitavecchia, che non è stata condivisa né con il territorio né con i portatori d’interesse»». Lo dicono i consiglieri regionali di Forza Italia Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri che criticano «la presa di posizione di ‘rottura’ con Ancona», mentre «con un rapporto di amicizia e collaborazione potremmo negoziare tutte le funzioni territoriali che inevitabilmente si vengono ad accorpare come Provveditorato Opere Pubbliche, Sovraintendenza Beni Ambientali Culturali, Prefetture, Questure, Corti di Appello, Corte dei Conti, Agenzie Finanziarie, Carabinieri, Esercito, non ultimo le Ferrovie dello Stato».

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