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Pescara, 25/07/2024
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Data: 28/09/2016
Testata giornalistica: Il Centro
«La funivia sarà affossata dal consiglio comunale». Il gruppo di Gatti replica a D’Alberto del Pd per l’attacco al suo leader e annuncia il no a «un’opera calata dall’alto e senza condivisione con la città»

TERAMO Funicolare sì, funicolare no: per i consiglieri "gattiani" sarà il consiglio comunale di Teramo a dire l'ultima parola su questa vicenda, e il sottinteso è che la parola sarà un no. La questione da giorni contrappone il vicepresidente del consiglio regionale Paolo Gatti al Pd regionale e cittadino sulla possibilità che i 10 milioni di euro previsti nel Masterplan per la realizzazione della funivia tra centro e università siano destinati alla sicurezza nelle scuole. La polemica è stata aspra: da un lato Gatti che ha accusato il Pd di ignorare il problema sicurezza preferendo la funivia, dall'altro il capogruppo Pd Gianguido D'Alberto che ha attribuito a Gatti varie manchevolezze come amministratore alla pubblica istruzione. Al vetriolo la controreplica del capogruppo di Futuro In Giovanbattista Quintiliani che dice: «E' comprensibile lo stato di agitazione del Pd teramano, nonché il pigolare attenzioni del capogruppo D'Alberto: rappresentazioni plastiche di impotenza politica e decisionale. Lo sterile attacco rivolto a Paolo Gatti è la foglia di fico dietro la quale nascondere l'inconsistenza della propria azione politica. Inconsistenza evidenziata quotidianamente dalla scarsissima considerazione che il Pd teramano riscuote a livello regionale. La decisione, presa a Pescara, sul finanziamento inserito nel Masterplan della cosiddetta funicolare, è solo l'ultima testimonianza della considerazione che il governo regionale di centrosinistra ha della città di Teramo e del Pd locale. Un'opera calata dall'alto, senza una condivisione con la città e con le sue forze sociali. Ma questo D'Alberto non lo può dire. È evidente la reticenza a parlare di temi già decisi a Pescara e che hanno referenti ben precisi, tanto da far disertare al Pd locale la commissione consiliare, a suo tempo, convocata sul tema. In ogni caso, noi proponiamo che le risorse previste per un'opera costosa vadano spostate in favore di progetti più utili per la città, quali ad esempio interventi di adeguamento sismico anche attraverso la realizzazione di un polo scolastico. In tal senso dovrà essere il consiglio comunale, attraverso i rappresentanti dei cittadini democraticamente eletti, a decidere i destini di Teramo e le priorità di intervento pubblico. Leggerò le esternazioni di D'Alberto con maggior attenzione», continua Quintiliani, «solo quando intercetterà almeno un centesimo delle risorse che Gatti, nel suo precedente ruolo di assessore regionale, ha portato nella provincia di Teramo e in Abruzzo. Il valore dei risultati raggiunti, soprattutto in materia di istruzione e asili nido, è noto», conclude, «e certificato da un consenso popolare neanche lontanamente immaginabile per questi esponenti che dovrebbero ricercare meno comici argomenti su cui dibattere, per evitare figuracce planetarie».

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