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Pescara, 25/07/2024
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Data: 30/09/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Esodati, il governo apre all'ottava salvaguardia per gli ultimi 30.000

ROMA Sulla vicenda esodati, i lavoratori cioè intrappolati dalla legge Fornero senza stipendio e senza pensione, forse sta per arrivare la parola fine. Il governo apre all'ottavo intervento di salvaguardia, quello che in molti dicono essere il conclusivo (ma lo si era detto anche con le precedenti). Lo ha annunciato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini: «Cè un confronto aperto: tutte le risorse stanziate nel fondo vanno monitorate per poi essere reinvestite su quelle platee. Alla fine del confronto, la legge di Bilancio tirerà le fila e senzaltro ci sarà un intervento che usa le risorse che ci sono per andare incontro a quelle platee».
I «risparmi» del fondo esodati, quindi, non saranno dirottati su altri capitoli, come alcuni temevano. Il problema ora è capire a quanto ammontano e se sono sufficienti a coprire la platea residua, che dovrebbe essere al massimo di 34.000 persone. Sulla cifra a disposizione però Nannicini non si sbilancia: «I primi approfondimenti ci dicono che ci sono delle risorse, ma prima di fare promesse serve capire la platea aggiuntiva».
A fare i conti ci pensa il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd), da anni attivamente impegnato alla soluzione di questa vicenda. «Il fondo - spiega - ha stanziato complessivamente 11 miliardi e 600 milioni per salvaguardare 172 mila lavoratori, ai quali si applicano le regole ante-Fornero. Al momento circa 100 mila lavoratori hanno già intascato la pensione, 30 mila sono stati certificati e la intascheranno». Secondo questi calcoli, quindi, ci sarebbe capienza per altri 42.000 salvaguardati. E tutte le stime indicano in non più di 34.000 gli esodati residui. Secondo Damiano sarebbero anche di meno, circa 25.000. In ogni caso, osserva, «per chiudere definitivamente il cerchio» non serve «né un numero né un euro in più di quanto è già stato stanziato. Al contrario ci sarebbe un avanzo, rispetto ai 172 mila previsti, di 17 mila posizioni». A chiedere che la nuova salvaguardia faccia parte del pacchetto di misure sulla previdenza varate con la prossima legge di Bilancio, spingono anche Cgil Cisl e Uil che l'altro giorno hanno firmato il verbale di intesa con il governo.

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