ROMA Anas si prepara ad entrare nella famiglia delle Ferrovie dello Stato italiane. Ingresso che potrebbe avvenire entro la metà del prossimo anno. Ad affermarlo è il presidente della società stradale Gianni Vittorio Armani, che fa il punto sull'operazione. Le tappe per la fusione sono la definizione del nuovo contratto di programma e il conferimento di Anas sotto la holding di Fs. Il contratto di programma «si può fare entro l'anno», mentre il conferimento «è realistico» che si possa fare entro metà 2017, ha spiegato Armani. Sul modello per l'autonomia finanziaria ci si sta orientando sul partenariato pubblico-privato, un modello in base al quale lo Stato si interfaccia con un'azienda (anche pubblica) come se fosse privata, stipulando un contratto per la gestione, pagando un corrispettivo per il servizio così trasferendo il rischio sull'azienda. «Così si può avere autonomia finanziaria e uscire dal perimetro della Pubblica amministrazione» ha detto Armani, precisando che a lungo termine il meccanismo potrebbe anche cambiare. Escluso in maniera categorica l'introduzione del pedaggio per le strade già realizzate. Non è escluso invece per le nuove opere e i nuovi servizi, «ma allo stato attuale - ha puntualizzato ancora il manager - quest'ipotesi non è sul tavolo». In attesa che l'integrazione con le Fs venga completata, le due società stanno già lavorando in sinergia all'estero: sono andate insieme in Iran e stanno studiando come andare insieme in Sud America, ha spiegato Armani, sicuro che l'operazione porterà benefici anche per la costruzione del Ponte sullo Stretto. La realizzazione del ponte fatto da Fs-Anas integrate comporterà infatti una riduzione cospicua degli oneri finanziari, ha detto il presidente di Anas, ribadendo che il costo nudo dei lavori è di circa 4 miliardi, cui si aggiungono 1,2 miliardi di opere non funzionali e 2,7 miliardi di oneri finanziari.