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Pescara, 25/07/2024
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Data: 30/09/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Truffa sisma: sequestrati 689mila euro. Nel mirino i fondi erogati alla Gran Sasso Service. La Finanza: sede della società fuori dal cratere. La difesa: un equivoco

SULMONA Sono stati posti sotto sequestro conservativo dalla Guardia di finanza beni mobili e immobili per un valore di 689 mila euro di una società nel settore trasporti, la Gran Sasso Servizi, che opera a Sulmona, accusata di aver beneficiato di contributi comunitari regionali destinati alle nuove imprese nel cratere sismico aquilano. Sulmona, infatti, è esclusa dai fondi in quanto fuori cratere. L’indagine è scattata dopo una segnalazione inoltrata alla Procura abruzzese della Corte dei Conti, al termine di un’articolata attività di Polizia giudiziaria, condotta dai militari delle Fiamme gialle e coordinata dalla procura della Repubblica di Sulmona, terminata nel 2015. Nello specifico, dalle indagini sarebbe emersa una truffa aggravata ai danni dello Stato, messa in atto da coniugi proprietari dell’azienda, di cui il marito è l’amministratore, attraverso dichiarazioni false e la contraffazione di documentazione amministrativo-contabile, che sarebbero state finalizzate a dissimulare la sede effettiva della società che, in realtà, operava in una città fuori cratere. Il contributo comunitario, che avrebbero percepito, ammonterebbe a 500 mila euro, danno erariale allo Stato che è stato quantificato dal magistrato contabile, comprendente costi e spese dell’iter complessivo, in 689 mila euro, somma corrispondente a quella oggi posta sotto sequestro dai finanzieri. Secondo la società di trasporti si tratterebbe di un grosso abbaglio degli investigatori ritenendo di aver fatto ogni cosa nel pieno rispetto della legge. La sede operativa risulterebbe a Castelvecchio Subequo, mentre quella legale all’Aquila. A Sulmona ci sarebbe solo un deposito che la società avrebbe acquisito successivamente all’ottenimento del contributo, come garage di auto visto che nel frattempo, il parco macchine della Gran Sasso Servizi. E tramite il loro legale, l’avvocato sulmonese Alessandro Margiotta spiegano la loro versione dei fatti ribadendo la totale estraneità alle contestazioni che gli vengono mosse. «In riferimento al sequestro conservativo operato dalla Gdf su delega della Corte dei Conti la società mia rappresentata significa che è estranea ai fatti essendo il contributo ottenuto nel pieno rispetto della normativa di riferimento e la circostanza è già dimostrata documentalmente», spiega l’avvocato Margiotta. «Sussiste quindi la totale assenza di condotte truffaldine nell’ottenimento del contributo precisando che la società è attiva e offre occupazione a diverse persone da anni. Inoltre i miei assistiti proprio perché estranei ai fatti non hanno compiuto alcun atto distrattivo del proprio patrimonio poiché esenti da ogni ipotesi delittuosa al contrario avrebbero ceduto i beni di cui sono titolari». «Esiste già un provvedimento cautelare emesso dalla Procura di Sulmona con un sequestro preventivo di 500mila euro gravato dinanzi alla Cassazione e si attende l’esito della decisione circa l’annullamento. A questo si aggiunge ora un altro sequestro conservativo di 689 mila euro. In tutto fanno quasi 1200 mila euro. I miei assistiti confidano nella fine di una vicenda allucinante che sta assumendo i connotati di un incubo».

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