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Pescara, 25/07/2024
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Data: 30/09/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ditta prende fondi ma è fuori del cratere

I sigilli, questa volta, li ha ordinati la Corte dei Conti, perché al di là dell'inchiesta penale che vede indagati Dario D'Addamio e Domenica Maddalena Pignatelli, imprenditori nel settore dei trasporti di Castelvecchio Subequo, il ristoro del danno erariale doveva essere messo in qualche modo in cassaforte. Così ieri il nucleo operativo della guardia di finanza dell'Aquila ha sequestrato conti e beni ai due imprenditori e alla società che gestiscono, la Gran Sasso Service, immobilizzando un patrimonio di circa 700mila euro (689mila per la precisione). L'accusa è di truffa ai danni dello Stato, capo d'imputazione firmato dal sostituto procuratore della Repubblica di Sulmona Stefano Iafolla nel marzo scorso, al termine di un'indagine condotta sempre dal nucleo operativo delle fiamme gialle. Secondo gli inquirenti i due avrebbero falsificato documenti e carte, per ottenere un finanziamento di 500mila euro a valere sul Por-Fers 2007-2013. Soldi ottenuti per favorire la ripresa imprenditoriale nei Comuni del cratere dopo il sisma del 2009. Per questo i due avevano fatto risultare che la sede dell'azienda fosse, anziché a Sulmona (città fuori dal cratere), in uno stabile all'Aquila a Bazzano (foto), dove in realtà si trovano le sedi della biblioteca provinciale e dell'archivio della formazione professionale dell'Aquila. In realtà quel capannone da mille metri quadrati del nucleo industriale di Bazzano è di proprietà della Pignatelli, ma da questa affittato sin dal novembre del 2009 alla Provincia per trasferirvi parte dei suoi servizi. Tra gli scaffali della biblioteca, insomma, la Finanza non ha trovato nulla di quanto risultava acquistato con i fondi pubblici (tra cui una monospazzola per il lavaggio delle auto che forniscono a noleggio): una truffa insomma ai danni dello Stato.

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