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Pescara, 25/07/2024
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Data: 01/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Grandi rischi bis, assolto Bertolaso. L’ex numero uno della Protezione civile è innocente. La motivazione: «Per non avere commesso il fatto»

In maniera composta, pacata con le lacrime agli occhi hanno udito la sentenza lampo e assolutoria pronunciata in aula dal Tribunale dell’Aquila, sull’unico imputato peraltro mai comparso in udienza, Guido Bertolaso, nell’ambito del processo “Grandi Rischi bis”. Dunque per il giudice Giuseppe Grieco, l’exnumero “uno” del Dipartimento di protezione civile, Guido Bertolaso va “assolto per non avere commesso il fatto” dall’accusa di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose per il mancato allarme di un sisma che da sei mesi faceva tremare l’Aquila e il suo comprensorio. La pubblica accusa aveva chiesto per lui la condanna a 3 anni di reclusione. Esterrefatto l’avvocato Angelo Colagrande, legale di parte civile: “Cadono le braccia a chi, da sette anni e mezzo segue, queste cause e ha visto nascondere questo soggetto da tutti, da Berlusconi in poi”. Colagrande ha contestato il giudice per non aver avuto “il coraggio di dire sia pure per un giorno, ma Bertolaso va condannato. Invece siamo alla vecchia insufficienza di prove, davanti a un fatto del genere nel 2016 ti cadono le braccia. Siamo partiti da una richiesta di archiviazione e siamoarrivati a una sentenza in tempo utile. C’è comunque delusione perché la procura aveva chiesto 3 anni”, ha aggiunto il legale sottolineando che Bertolaso è stato assolto per non aver commesso il fatto e ciò, secondo Colagrande “fa emergere che c’erano dei dubbi”.
«PROCESSO DA EVITARE» Per l’avvocato Filippo Dinacci, legale di fiducia di Bertolaso, “Si tratta di un atto di giustizia, non perché lo avevo detto io, lo ha detto un Tribunale e penso che sia più importante di quanto dicessi io. Ha pesato – ha aggiunto Dinacci – la situazione di fatto che conclamava la sua innocenza. Io dico che forse questo processo si poteva evitare da un canto, dall’altro canto è bene che lo si è fatto perché abbiamo approfondito tutta la situazione e avendola approfondita siamo pervenuti ad un’assoluzione”. Alla domanda se come legale avesse in qualche modo avvertito che il processo terminasse con un’assoluzione tanto da indurlo alla rinuncia dei propri testimoni, Dinacci ha risposto: “Non ho poteri divinatori, quindi i giudizi non sono mai prevedibili quindi posso dire che quella è stata una scelta tecnica della quale mi sono assunto le mie responsabilità. Sempre per Dinacci che ha difeso anche l’unico condannato (a due anni di reclusione) con sentenza definitiva nel procedimento principale, Bernardo De Bernardinis, all’epoca vice di Bertolaso, “le parti civili devono avere giustizia, non ingiustizia, e la giustizia ha ormai affermato che Bertolaso è innocente, quindi non credo che debbano avere amarezza”.
PEZZOPANE: «PROVO DOLORE» Presente in aula al momento della lettura della sentenza, la senatrice aquilana del Pd, Stefania Pezzopane: “Sono vicina alle famiglie – ha detto – sono vicina a chi oggi prova un gran dolore, lo provo io stessa. Insufficienza di prove – ha aggiunto la senatrice del Pd – perché molto probabilmente è stata riconosciuta la mancata presenza di Bertolaso alla famosa riunione dove hanno partecipato altri che eseguivano gli ordini precisi con un committente preciso che era Guido Bertolaso. Rammarica – ha detto sempre la Pezzopane – le sentenze vanno rispettate però l’amarezza il dolore è profondo”. Alla domanda sulla poca partecipazione dei cittadini nell’aula del Tribunale, la Pezzopane ha risposto che “la città in questi anni è stata colpita da tante vicende, da tante situazioni e non sempre c’è la giusta solidale risposta purtroppo, lo dico con grande amarezza. La giustizia segue le sue strade però essere vicini in questo momento è un valore, essere vicini a chi in questo momento deve prendere atto che non ci sarà giustizia”. Per le motivazioni, il giudice del Tribunale Giuseppe Grieco ha fissato in novanta giorni, il termine del deposito.

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