PESCARA Il rimpasto non è ancora pronto, ma più passano i giorni e più diventa complicato per Alessandrini portare a termine l’operazione di rafforzamento della giunta. Ieri, è scoppiata la bega delle liste civiche. I Liberali per Pescara hanno detto di essere pronti a lasciare la maggioranza, se il sindaco dovesse far uscire l’assessore al bilancio Adelchi Sulpizio. Le altre liste civiche, invece, non hanno ancora deciso, ma non è escluso che possano seguire la stessa strada. Intanto, spuntano nuove ipotesi di modifiche alla giunta, mentre proseguono a tutti i livelli incontri e contatti all’interno della maggioranza. Ieri, è circolata la voce che potrebbe essere sostituita un’altra assessora e così il numero delle donne salirebbe a tre. Ma i grattacapi per Alessandrini arrivano anche dal suo stesso partito, il Pd. Dalla riunione della direzione che si è svolta sabato sera non è uscita fuori una posizione unitaria, anche se alla fine è stato approvato all’unanimità un documento che dà pieno mandato al sindaco per lo svolgimento del rimpasto. L’assessore regionale Donato Di Matteo ha chiesto ad Alessandrini di non escludere dalla giunta gli assessori eletti dai cittadini. Altri esponenti del Pd, invece, insistono su un rimpasto più radicale. Il caso delle liste civiche. I primi ad uscire allo scoperto sono stati i Liberali con un avvertimento al sindaco in procinto di rinnovare la giunta. Ma non è escluso che possano aggiungersi anche i consiglieri della Lista Pescara in Comune e persino l’esponente del Psi, ora confluito nel gruppo misto, Riccardo Padovano. «Abbiamo ribadito al sindaco che gli eletti non devono uscire dalla giunta», ha affermato Padovano, «comunque, per decidere le misure da adottare, aspettiamo le dichiarazioni ufficiali di Alessandrini». Di tutt’altro tenore, l’avvertimento giunto dal capogruppo dei Liberali per Pescara Giuseppe Bruno. «Devono essere rispettati per il rimpasto almeno due principi», ha detto, «il primo, è che gli eletti non devono essere sostituiti se non dopo aver fatto uscire dalla giunta i non eletti. Il secondo punto è che ci sono tre liste civiche che rappresentano sei consiglieri e devono quindi avere almeno un rappresentante in giunta». Secondo Bruno, il rappresentante in giunta delle liste civiche sarebbe l’esponente dei Liberali Adelchi Sulpizio. «Se dovessero revocare l’incarico a Sulpizio, usciremo dalla maggioranza», ha avvertito, «del resto, questa giunta non può diventare solo espressione del Pd e della Sinistra italiana. Una rappresentanza spetta anche a noi». Più prudente la capogruppo della lista civica Pescara insieme bene Comune Gabriella Lola Berardi. «Affronteremo la questione», ha fatto presente, «ma non credo che possiamo seguire la strada dei Liberali. Comunque, io non sono sola nel gruppo, c’è anche il consigliere Adamo Scurti con il quale dovrei confrontarmi prima di prendere una decisione». L’ipotesi di un’altra donna. Nelle ultime ore sarebbe spuntata l’ipotesi della sostituzione in giunta di un’altra donna. Gli assessori donne da cambiare passerebbero, quindi, da due a tre. A Sandra Santavenere e Veronica Teodoro si aggiungerebbe Laura Di Pietro, anche lei come la Teodoro assessore non eletto dai cittadini. Da chi verranno sostituite? Finora è trapelato solo un nome, quello dell’ex dirigente alla Provincia e del Comune di Pianella, esperta di urbanistica, Loredana Scotolati. I nomi dell’ex consigliere regionale Nicoletta Verì e dell’ex funzionaria del Comune di Pescara Rosa Toritto, emersi dopo l’incontro tra Alessandrini e l’arcivescovo Tommaso Valentinetti, sarebbero tramontati definitivamente. Un uomo da sostituire. Un altro problema per il sindaco è quello della sostituzione di un uomo in giunta per far posto al docente Stefano Civitarese. Oltre a Sulpizio, resta sempre in ballo l’assessore Giuliano Diodati del Pd.