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Pescara, 25/07/2024
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Data: 04/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
D’Alfonso-Becci, il difficile patto per salvare la Snav. Il governatore assicura impegno anche per l’aliscafo in cambio della garanzia alla rinuncia di ambizioni politiche

Ha scongiurato la fuga di Ryanair convincendo gli irlandesi a restare a Pescara, sta lavorando alla riconferma del Frecciarossa per la quale sono già arrivate rassicurazioni e adesso Luciano D’Alfonso si prepara ad affrontare la trattativa con la Snav per cercare di mantenere il collegamento con la Croazia. La compagnia sorrentina di navigazione ha appena chiuso i tre anni di contratto con la Camera di commercio ed è già tempo di nuovi negoziati, che il governatore vuole intavolare a nome della Regione sperando nella triangolazione, così l’ha chiamata lui, con la stessa Camera di commercio. Si spiega così la presenza di Daniele Becci ieri mattina in Comune, invitato a partecipare alla Commissione cultura e turismo presieduta da Emilio Longhi. A sorpresa Becci si è trovato faccia a faccia con D’Alfonso e subito s’è aperto il siparietto: «Visto che siamo in una sede istituzionale ti firmo col sangue che non mi candido a sindaco» ha detto Becci al governatore. Ma gli ha anche detto che in cassa in via Conte di Ruvo non c’è rimasto granché per sostenere il progetto con la Snav, visto che la crisi che morde molto più di tre anni fa. D’Alfonso ha elogiato Becci per lo sforzo compiuto e ha annunciato che sarà giovedì a Napoli per incontrare il comandante Raffaele Aiello; «Successivamente conto di incontrare la proprietà della Snav», cioè il patron Gianluigi Aponte. Difficilmente potrà parlare di nuovi collegamenti finché non sarà in grado di assicurare la disponibilità di un porto con adeguata profondità dei fondali e con banchine e servizi essenziali per la Snav ovvero per qualsiasi altro operatore. «Faccio volare chi mi fa vedere le ali, farò navigare chi porta le navi, anche se parla romeno » ha detto D’Alfonso, ribadendo disponibilità verso chiunque chiederà di istituire il collegamento. E’ noto, del resto, il suo abboccamento di qualche tempo fa con i croati della Jadrolionija (che alla Snav non hanno gradito molto a quanto pare).
AUTONOMIA In commissione D’Alfonso ha anche parlato di strategie portuali, dell’inserimento dell’Abruzzo sotto l’Authority di Ancora e della possibile intesa con Civitavecchia. Il suo vero obiettivo, si dovesse restare sotto Ancona, «è l’autonomia». Chiede carta bianca, D’Alfonso, consapevole che un asse trasversale da Ortona a Civitavecchia è fortemente sostenuto dall’imprenditoria abruzzese (nell’ottica di finire sotto l’ombrello di Roma) ma se l’Abruzzo sarà messo in condizione di scegliere e decidere in tema di infrastrutture allora si può andare d’accordo anche con le Marche, regione appesantita da debiti per 40 milioni. «Dobbiamo fare le meretrici» ha detto senza voler offendere, guardando ad Ancona ma anche a Roma ovvero al Lazio e anche al Molise. E di infrastrutture D’Alfonso è affamato, al punto da riportare al tavolo di ieri le ragioni di Toto per la bretella che dovrebbe accorciare l’autostrada, progetto sul quale il consigliere Di Pillo ma ribadito il proprio dissenso: «Non si farà mai, scordatelo ». E D’Alfonso: «Tuo padre lavora all’Anas, fatti spiegare da lui come si definiscono strategie, progetti e costi».

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