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Pescara, 25/07/2024
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Data: 06/10/2016
Testata giornalistica: Il Centro
«Ragazzi in ritardo a scuola, colpa di Tua». Crognaleto, i genitori contro l’azienda pubblica che ha cambiato gli orari delle corse per Teramo

CROGNALETO «I nostri figli arrivano sempre in ritardo a scuola e questo non è più accettabile. Vogliamo il ripristino del vecchio orario e non questo servizio scadente e a caro costo». Questa la protesta di una ventina di mamme residenti nel comune di Crognaleto per i nuovi orari e i tagli alla tratta Crognaleto – Teramo da parte della Tua, l’ex Arpa. Dall’inizio dell’anno scolastico, infatti, i nuovi orari predisposti dalla società creano ritardo nell’entrata a scuola dei loro figli. «Oltre a essere stata tagliata la corsa delle 7,20 che si dirigeva anche a Campotosto con evidenti disagi per chi abita a Ortolano, la Tua ha deciso di posticipare la partenza dalle 6,50 alle 7,05 prima e alle 7 poi dell’autobus che va a Teramo e che viene preso ogni mattina da almeno trenta persone tra studenti e lavoratori», spiegano le mamme, «e puntualmente ogni mattina i ragazzi arrivano tardi a scuola». I continui ritardi hanno portato i genitori a prendere dei provvedimenti. «Per chi frequenta il quarto alberghiero e l’agrario, scuole che si trovano a Piano d’Accio, grazie alla disponibilità della preside abbiamo dovuto fare dei permessi per far entrare i ragazzi un quarto d’ora più tardi e farli uscire prima perché c’è un solo autobus per tornare a casa con perdita di parte delle lezioni», continuano a raccontare le mamme, «per chi frequenta le scuole in città il ritardo di ogni mattina potrebbe influenzare, ingiustamente, sulla condotta e riversarsi sul merito». E in inverno la situazione potrebbe peggiorare. «Già c’è ritardo ora figuriamoci con la neve», proseguono, «non vorremmo mai che ci fosse una guida imprudente dell’autista per arrivare in orario e dobbiamo pagare anche a caro costo il ritardo dei nostri figli». L'aumento dell’abbonamento mensile da 55,50 euro a 66,90 euro, poi, fa aumentare la polemica. «Un aumento esagerato e che ci mette in difficoltà, soprattutto chi ha più figli che studiano alle superiori e che peraltro ha riguardato noi e il Comune di Rocca Santa Maria, mentre per altri Comuni, definiti disagiati, c’è stato solo la maggiorazione del 5%... e se non siamo disagiati noi... Vogliamo far studiare i nostri figli, ma così non è più possibile», concludono, «chiediamo il ripristino del vecchio orario e tariffe giuste. Qui siamo dimenticati da tutti e se continua così siamo costretti ad andare via».

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