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Pescara, 25/07/2024
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Data: 06/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ingaggiato il professore che trasformerà l'area di risulta

Un docente universitario, Stefano Civitarese Matteucci; una ex dirigente della pubblica amministrazione oggi in pensione, Loredana Scotolati; una imprenditrice che si divide tra il business e la onlus, Antonella Allegrino, figlia dell'ex sindaco Domenico da cui ha ereditato la passione per la politica. Tutti hanno risposto con entusiasmo alla chiamata del primo cittadino. «Ho votato per Alessandrini sindaco e se chiede lui un contributo non ti puoi tirare indietro» ha dichiarato Scotolati, approdata a Palazzo di città dopo mesi di attesa. Dei tre nuovi assessori è stata lei la prima ad essere contattata in previsione di un rimpasto e poi messa in panchina in attesa del momento propizio. Vanta ottima esperienza da dirigente in edilizia e in altri settori dell'ambito amministrativo, ha lavorato con profitto e passione al Comune di Pianella. Si pensava dovesse assumere anche la delega all'Urbanistica poi assegnata invece a Civitarese.
Antonella Allegrino ha già lasciato il cda della Saga per eliminare subito problemi di incompatibilità e sarà comunque chiamata a dividersi tra le sue molteplici attività, considerato che la delega alle Politiche sociali è tra le più impegnative in Comune: «Riuscirò a cavarmela grazie all'impegno che certo non mi manca - ha commentato - e sono consapevole di poter fare affidamento su una forte squadra che mi sostiene con capacità e voglia di fare» ha aggiunto. Alessandrini è certo di aver ingaggiato gli elementi giusti di cui aveva bisogno per rendere più energica l'azione della giunta. Oltre alle due donne, è entrato in squadra un noto professore, «il mio cognome è Civitarese Matteucci e non viceversa, mi raccomando» ha puntualizzato Stefano, docente di Diritto amministrativo alla d'Annunzio e che fino al 2021 terrà anche una cattedra all'Università di York in Inghilterra: «Insegno Diritto pubblico e dell'Unione europea - ha detto -. Dal 2011 ho trascorso a York molto tempo e coltivo l'idea di trasferirmi lassù un giorno». Impegno, questo, che gli ha imposto una seria riflessione sull'opportunità di accettare o meno la proposta del sindaco che, dice, lo ha sorpreso. Tra l'altro non è la prima: due anni fa gli aveva detto no. «Ma quella volta, a differenza di oggi, non si trattò di una proposta ufficiale» ha sottolineato il professore. Il quale, ingaggiato per l'Urbanistica, si è già messo a studiare da buon studente: «Credo che l'area di risulta sia la prima cosa su cui mettermi al lavoro - ha detto -. Me ne sono occupato altre volte, sono stato consulente tecnico di parte nel processo di D'Alfonso sul project financing per l'area di risulta e per il cimitero, in quell'occasione ho avuto modo di studiare le carte».
Perché ha accettato? «Mi hanno convinto gli obiettivi: stop al consumo di suolo e rigenerazione delle periferie». E' pronto a lavorare d'intesa con Scotolati: «Ci si dividerà tra programmazione e gestione del territorio, ambiente. Credo sia nelle cose ragionare anche in termini di area vasta».

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