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Pescara, 25/07/2024
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Data: 08/10/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Un polo manutentivo all’aeroporto. Prende forma il progetto di Andrea Pardi: lavoro anche per gli ex AirOne Technique

PESCARA Dice di preferire tenere un profilo basso nella vita, ma qui a Pescara, all’aeroporto d’Abruzzo, il passo che ha fatto può essere importante. Per lui, imprenditore specializzato nel campo degli elicotteri ma anche per le prospettive e quindi per il rilancio dello scalo aereo. Lui è Andrea Pardi, 51enne di origini teramane poi trasferitosi a Sulmona, amministratore della Società italiana elicotteri (Sie) della quale si è parlato su tv e giornali. Tutte vicende che Pardi afferma di aver chiuso a suo favore e che si sta lasciando dietro per puntare su questo nuovo progetto: un polo manutentivo di aerei ed elicotteri negli ex hangar lasciati vuoti da AirOne Technique. «Se tutto va come previsto, qui intorno all’aeroporto ci sarà la corsa alle case in affitto di piloti e tecnici», si sbilancia l’imprenditore. L’investimento è a suo dire di diversi milioni di euro. Di certo c’è che Pardi ha risposto all’avviso di interesse che la Saga (società aeroportuale) pubblicò per mettere in qualche modo a reddito i capannoni: il primo di circa 400 mq con soppalco di 170mq, il secondo di circa 3.300 metri quadrati; l’importo a base d’asta era di 25 euro al metro quadrato (+ Iva) all’anno: in pratica 14.250 euro per il primo hangar e 75mila euro per il secondo. Una opportunità per il bilancio Saga. «Abbiamo deciso di trasferire la nostra sede operativa dall’aeroporto dell’Urbe di Roma perché qui crediamo ci siano maggiori possibilità di spazio, di crescita e quindi di lavoro», spiega l’imprenditore. Il progetto è di fare in grande ciò che faceva AirOne per i suoi velivoli: «Ci occuperemo di aerei ed elicotteri, organizzeremo qui la manutenzione e l’assistenza di diversi modelli, i più diffusi nel mercato. Abbiamo i requisiti e le competenze per farlo. Tanto più che abbiamo già stretto accordi con due compagnie aeree che operano da Pescara». Esclusa Alitalia, che fa la manutenzione a Roma, il pensiero va a Ryanair e ai suoi Boeing 737 dei quali Sie si vanta di avere la certificazione insieme a quella dell’altro velivolo commerciale più diffuso al mondo, l’Airbus: possibile? «Stiamo avviando i lavori di ristrutturazione degli hangar, presto partiremo con la selezione dei tecnici. Quanti? Una ventina», risponde Pardi, «alcuni dei quali è possibile che provengano da AirOne». All’aeroporto, e alla Saga, aspettano con ansia.

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