L'AQUILA Come annunciato dal premier Renzi la scorsa settimana, ieri il Consiglio dei ministri ha varato il decreto legge sulla ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 24 agosto scorso che, ovviamente, riguarda anche alcuni territori abruzzesi. In particolare i Comuni di Campotosto, Capitignano, Montereale, Rocca Santa Maria, Valle Castellana, Cortino, Crognaleto, Montorio al Vomano. Nel provvedimento è possibile ritrovare anche molte delle misure già applicate nella catastrofe che ha distrutto L'Aquila nel 2009. C'è, ad esempio, l'istituzione di un vero e proprio Ufficio speciale che dovrà essere regolamentata dalla Regione. Sul fronte della dotazione finanziaria verranno messi a disposizione subito 200 milioni, mentre per l'intero processo della ricostruzione è previsto uno stanziamento di 4,5 miliardi di euro.
Per quanto riguarda il dettaglio dei provvedimenti, all'interno del cratere verrà riconosciuto il 100% dei danni a «privati, imprese e abitazioni», comprese le «seconde case». Per quanto riguarda i comuni limitrofi, la scelta del governo è stata quella di riconoscere comunque il 100% dei danni per quanto riguarda le prime case e le seconde case nei centri storici e nei borghi, mentre per le altre seconde case il contributo sarà del 50%. «Si finanzia l'intero progetto di ricostruzione, compreso il miglioramento sismico - ha detto il commissario Vasco Errani - perché un terremoto 6.0 non deve più produrre crolli e vittime».
L'ESPERIENZA Novità importanti, sulla scorta dell'esperienza aquilana, arrivano per i centri storici: entro centocinquanta giorni dalla perimetrazione, gli uffici speciali per la ricostruzione, «assicurando un ampio coinvolgimento delle popolazioni interessate», cureraranno la pianificazione urbanistica connessa alla ricostruzione per programmare gli interventi. Saranno poi i Comuni a individuare gli aggregati edilizi e predisporre gli strumenti attuativi. Grande attenzione è stata posta ai tempi: i proprietari si dovranno costituire in consorzio obbligatorio entro trenta giorni dall'invito loro rivolto dall'ufficio speciale per la ricostruzione. La costituzione del consorzio sarà valida con la partecipazione dei proprietari che rappresentino almeno il 51 per cento delle superfici. Decorso inutilmente il termine, i Comuni si sostituiranno ai proprietari.
Per i Comuni abruzzesi, nel caso di danneggiamento ulteriore di immobili per i quali siano stati concessi contributi a causa dell'evento del 2009, e per i quali i lavori non siano conclusi, «le istanze intese al conseguimento di ulteriori contributi sono presentate, istruite e definite secondo le norme adottate per la ricostruzione di L'Aquila». Dunque sì a nuovi fondi, con le procedure già in vigore. Per il sostegno alle attività produttive saranno invece valide le misure dell'ultimo decreto, quello approvato ieri.