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Pescara, 25/07/2024
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Data: 12/10/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Pd, pronti per le primarie. A L'Aquila Sarà una corsa a quattro? Lolli si tira indietro, ma nel partito c’è chi scommette sulla sua discesa in campo. Programma condiviso e chiamata alle urne per la scelta del candidato sindaco

L’AQUILA Programma condiviso e primarie di coalizione, a cui arrivare magari con un solo candidato del Pd, da fare entro febbraio. Questo il percorso disegnato dai Democratici nella riunione che si è tenuta l’altra sera, per un primo confronto in vista della campagna elettorale che si annuncia lunga ed aspra. Dunque riproposizione di una coalizione il più ampia possibile, che va costruita sciogliendo in primo luogo alcuni dei punti che in questi mesi hanno creato più di una tensione nell’amministrazione Cialente – dal Gran Sasso alla Variante Sud– e la scelta di un candidato da portare alle primarie. Il tutto con la raccomandazione, che probabilmente in pochi raccoglieranno, di far restare i mal di pancia all’interno del Pd evitando così di offrire alla città l’immagine di un partito “sfascista”. E poi la questione dei possibili candidati alla poltrona di sindaco, con il vicepresidente della giunta regionale Giovanni Lolli, lì a ribadire l’importanza, per L’Aquila, del ruolo che lui sta ricoprendo alla Regione. Come dire, così come dichiarato da molti ma non da tutti nell’incontro, che non sarebbe un fatto positivo lasciare l’incarico in Regione, per poi sottolineare che il partito più importante della coalizione deve essere in grado di mantenere le posizioni e di aprire la strada ad altri validi esponenti, maturi per una eventuale candidatura a palazzo Fibbioni. Ma certo, di fronte ad eventuali spaccature che potrebbero provocare danni elettorali, anche Lolli potrebbe convincersi a correre per la poltrona di sindaco. Una soluzione questa caldeggiata dal primo cittadino Massimo Cialente secondo cui «l’interesse politico viene prima di quello personale. Giovanni tra noi è sempre stato il più generoso, disponibile a fare passi indietro e sacrifici notevoli per il bene di questo territorio». Il tutto aggiungendo, però, nel caso in cui questa strada si rivelasse impercorribile, che almeno cinque sono le candidature tra cui poter scegliere nel Pd e di auspicare primarie con più candidati di partito. Di nomi, in realtà, nonostante l’invito a parlare di programmi evitando per ora uscite fuori posto che potrebbero solo provocare fratture inopportune, ne sono spuntati altri. Dal presidente della Gran Sasso Acqua Americo Di Benedetto all’assessore Pietro Di Stefano, dalla sua collega di giunta Emanuela Di Giovambattista al presidente del consiglio Carlo Benedetti fino al consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e al capogruppo Stefano Palumbo. E una sintesi per ora, nonostante i buoni propositi, appare lontana.

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