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Pescara, 25/11/2024
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Data: 13/10/2016
Testata giornalistica: Il Centro
La Cgil: stop all’idea dell’ospedale unico. «È un progetto per ora irrealizzabile, si pensi a migliorare i servizi nelle strutture esistenti»

TERAMO “Ospedale unico: tra demagogia e realtà”. S’intitola così una nota diffusa ieri dal segretario provinciale della Cgil funzione pubblica Amedeo Marcattili su un argomento – l’ospedale unico, appunto – che sta prendendo piede nel dibattito politico provinciale. Marcattili scrive: «L'ospedale unico ad oggi è solo una vaga ipotesi, non c'è un quadro funzionale, non c'è uno studio di fattibilità, non c'è un piano finanziario. Ad oggi solo confusione creata ad arte su un argomento di vitale importanza per la collettività come l'assistenza sanitaria. Bisogna pensare alla salute dei cittadini adesso e nell'immediato futuro non rimandando ai tempi del progetto dell'ospedale unico. Bisogna concentrarsi sull'oggi, sulle risposte da fornire ai cittadini riferite alla tutela della salute. Se vogliamo parlare di una prospettiva credibile la Regione e la Asl devono indicare l'utilizzo delle strutture ospedaliere esistenti qualificando i servizi. Dobbiamo parlare dell'organizzazione dei reparti, dei servizi da qualificare, dei distretti, di cose reali e concrete insomma. Siamo convinti che la buona sanità non è fatta di muri nuovi ma delle buone pratiche e da un'organizzazione che metta al centro i bisogni dei cittadini, l'unico risparmio in sanità è quello che raggiunge l'obiettivo di una migliore qualità della vita». Il sindacalista prosegue: «Invece di concentrare gli sforzi in un unico ospedale bisogna estendere i servizi sul territorio, sicuramente non privatizzando l'Adi, garantendo la continuità assistenziale migliorando l'offerta di prevenzione, diagnosi e riabilitazione che sgrava l'ospedale di funzioni improprie e rendendo più agevole la sua missione, la cura del malato in fase acuta. Invitiamo pertanto tutte le parti in causa ad una discussione sul miglioramento dei servizi da erogare alla collettività teramana, lasciando da parte progetti ad oggi irrealizzabili e non confacenti alla nostra realtà. La Fp Cgil», conclude Marcattili, «è disponibile a dare il proprio contributo come storicamente ha sempre fatto».

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