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Pescara, 25/07/2024
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Data: 14/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il debito dell'Atac affossa la manovra: nel 2017 maxi-tagli a scuola e cultura

Sulla strada, già tortuosa, dal bilancio di previsione 2017, l'amministrazione capitolina si trova un altro ostacolo: il congelamento per due anni del maxi-debito da 429 milioni, che l'Atac deve restituire a Palazzo Senatorio, rischia di pesare per altri 80-85 milioni sulla manovra del prossimo anno. Portando così lo squilibrio nei conti comunali sulla soglia dei 400 milioni: in pratica, per chiudere la Finanziaria del prossimo anno, la giunta dovrebbe portare a compimento un altro piano di rientro quello, triennale, appena concluso prevedeva tagli complessivi alla spesa corrente per 440 milioni - andando inevitabilmente a colpire i servizi essenziali. A meno che Virginia Raggi non trovi davvero buona parte di quel «miliardo di sprechi» di cui i Cinque stelle parlavano frequentemente in campagna elettorale: in ogni altro caso, si andrà in contro a una manovra lacrime e sangue. A rendere particolarmente difficile il compito i sono i debiti fuori bilancio, ancora presenti nei libri contabili capitolini: si tratta di oltre 234 milioni, considerando solo quelli già riconosciuti e contenuti nell'ultima relazione dei revisori dei conti dell'Oref. Ma vanno considerati anche i soldi da stornare per pagare i mutui accumulati dalla gestione ordinaria del Comune dal 2008 a oggi: nel 2017 l'amministrazione dovrà versare alle banche una rata da 85,1 milioni.

I RISPARMI Se non arriverà un salvagente da Palazzo Chigi, l'amministrazione comunale dovrà quindi stringere ulteriormente la cinghia. A pagarne le conseguenze saranno innanzitutto i dipartimenti: Il nuovo assessore al bilancio Andrea Mazzillo dovrà lanciare un'azione di spending review, ma i tagli veri e propri saranno inevitabili, e verranno eseguiti secondo una scala di priorità: alcuni settori, dalle politiche sociali ai trasporti, saranno quasi completamente preservati. I maggiori sacrifici potrebbero invece essere chiesti a scuola e cultura, con riduzioni di budget comprese tra il 5 e il 10 per cento rispetto all'anno passato. Mano soldi dovrebbero arrivare anche ai Municipi, in particolare quelli più centrali. Nelle delibere collegate al bilancio si capirà quali potrebbero essere le ripercussioni pratiche per i romani e, in particolare, se ci sarà un ulteriore incremento delle tariffe degli asili nido. A rischio anche i fondi per la manutenzione stradale, già colpita duramente dalla mancata approvazione dell'assestamento. A portare nuovi risparmi saranno poi due dipartimenti già toccati dalle ultime manovre: patrimonio e personale. Indipendentemente dagli esiti della trattativa sul salario accessorio, il Campidoglio punta a ottenere importanti risparmi - tra i 20 e i 30 milioni di euro - sul fronte del costo del lavoro. Buona parte di questo obiettivo sarà ottenuto dalla diminuzione dei dipendenti, dovuta al parziale blocco del turnover. Ulteriori riduzioni della spesa saranno ricavate dalla riforma degli extra salariali, ma anche da un taglio dei dirigenti, con il piano di rientro che prevede una riduzione di costi del 10 per cento per questa voce.


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