PENNE Il futuro e il presente della Brioni tornano a essere discussi oggi sui banchi della Regione Abruzzo. Alle 12, nella sede pescarese dell’assessorato alle Attività produttive, il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli incontrerà tutte le sigle sindacali - Cgil, Cisl e Uil - le Rsu dei lavoratori, e i dirigenti della maison d’alta moda pennese. Nel corso dell’incontro si farà il punto sulla vertenza da qualche mese conclusa, sulla rimodulazione degli orari da parte dei lavoratori e sarà chiarito cosa ne sarà del comparto creativo Brioni dopo la decisione, del 4 ottobre scorso, di separarsi dallo stilista australiano Justin O’Shea. Un cambiamento avvenuto dopo neanche sette mesi dalla sua nomina che, di certo, lascia riflettere e che, è abbastanza evidente, non ha prodotto gli effetti sperati sul mercato. O’Shea, successore di Brandan Mullane, era stato nominato direttore creativo di Brioni l’1 aprile scorso, dopo l’ottima esperienza avuta nel brand del lusso tedesco Mytheresa dove si era distinto per le sue capacità di cogliere le tendenze dei nuovi mercati. In Brioni, a parte il rilancio del logo gotico e la sfilata Paris One dello scorso luglio, le sue idee innovative non sembra abbiano giovato più di tanto ai mercati. Secondo il segretario della Cgil, Domenico Ronca, serve un rilancio del vecchio stile Brioni. «Spero che dopo quest’ultima scelta della Brioni rispetto O’Shea, i vertici dell’azienda si siano accorti che i mercati suggestivi, i rinnovamenti radicali ed eccentrici, sono sbagliati rispetto alla nicchia del lusso che rappresenta Brioni. Il prodotto di Brioni è legato all’eccellenza: è necessario recuperare la qualità, e non tramite la riduzione dei costi di lavoro. Rivendichiamo un piano industriale serio. Al di là dei ruoli che ci appartengono c’è bisogno che la Brioni recuperi una qualità di confronto. Anche con opinioni a volte diverse non siamo sempre disponibili al dialogo. Riguardo la riduzione di orario crediamo che sia applicata con una flessibilità eccessiva. Adesso è fondamentale capire, alla luce dell’uscita di O’Shea, se il piano industriale cambierà o se rimarrà quello proposto nella primavera scorsa. Brioni deve continuare a recitare un ruolo da protagonista nel mercato del lusso maschile e ritrovare la strada maestria dei vecchi sartori. Ci sono da salvaguardare migliaia di posti di lavoro», sottolinea il segretario provinciale Cgil, Domenico Ronca.