Ancora molti punti aperti in vista del consiglio dei ministri che varerà la legge di Bilancio da 24,5 miliardi. I centristi: più soldi per le famiglie e scuole paritarie
Il braccio di ferro con Bruxelles sul deficit, il finanziamento della sanità, le risorse per i contratti del pubblico impiego, i meccanismi di accesso all’anticipo di pensione. La manovra da 24,5 miliardi nel 2017 approda in Consiglio dei ministri con molti capitoli aperti. Venerdì il ministro dell’Economia ha avuto due lunghi incontri con il premier Matteo Renzi a Palazzo Chigi, ed insieme sono saliti al Quirinale.
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Si lavora a una intesa politica nel governo
Se sui grandi numeri ormai c’è accordo, manca ancora l’intesa politica nel governo. Renzi avrebbe voluto spingere di più sulla spesa in deficit, ma il disavanzo 2017 non andrà oltre il 2,2-2,3% del pil. Bruxelles finora non ha offerto grandi margini: la strada è stretta per soddisfare tutte le esigenze della maggioranza. I centristi di Angelino Alfano spingono per rimpinguare il pacchetto pro famiglia e contestano, insieme ai Governatori delle Regioni, un probabile taglio al Fondo sanitario, che salirebbe da 111 a 112 miliardi, e non a 113 come previsto. Anche se con la manovra verrebbero stabilizzati 3 mila medici precari e 4 mila infermieri. Scelta Civica e Ala insistono per la rottamazione delle cartelle Equitalia e maggiori finanziamenti alle scuole paritarie. I sindacati, trovando sponde nel Pd, chiedono più soldi per i contratti pubblici (per ora solo 300 milioni) e alzano la posta sulle pensioni.
Il capitolo pensioni
L’incontro di venerdì mattina tra Cgil, Cisl e Uil e il sottosegretario alla presidenza, Tommaso Nannicini, ha riservato loro un paio di sgradite sorprese. L’Ape (anticipo di pensione) agevolata, cioè a costo zero, sarà fino a 1.350 euro lordi (non 1.500) e le categorie del lavoro «gravoso» (edili, maestre d’asilo, infermieri, macchinisti) potranno accedervi solo se hanno almeno 36 anni di contributi (30 se disoccupati). La Cgil, che vorrebbe la soglia a 20 anni, accusa il governo di aver tradito le promesse. Cisl e Uil danno un sostanziale via libera al pacchetto previdenza, che prevede anche l’aumento della quattordicesima, della no tax area, la pensione dopo 41 anno per i lavoratori precoci e la ricongiunzione gratuita. Corposo l’insieme di misure a sostengo degli investimenti delle imprese previsto dalla legge di Stabilità 2017: superammortamento (140%); iperammortamento (250%) per l’innovazione; credito d’imposta potenziato sulla ricerca; finanza per la crescita; fondo di garanzia per le pmi a 900 milioni; bonus sul salario di produttività; potenziamento del piano per il Made in Italy. Un pacchetto che, secondo il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, vale complessivamente 15,5 miliardi .