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Pescara, 25/07/2024
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Data: 15/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Le spine del lavoro - Piano di rilancio alla Brioni nessun licenziato

PENNE Luci ed ombre nel travagliato momento della casa di moda da uomo Brioni di cui ieri si è riparlato in Regione. L'azienda non aprirà procedure di mobilità forzata (si parlava di almeno 70 sarti), anzi probabilmente un'altra ventina di lavoratori aderirà al programma incentivato di esuberi. E ancora: entro Natale lo stabilimento di Penne dovrebbe tornare in piena operatività grazie ai lavori di riparazione dei danni causati dal maltempo dell'anno scorso. Un'operazione dal costo di 2,5 milioni di euro che, nonostante i fondi promessi dalla Regione, il gruppo Kering sta pagando in proprio. Le ombre invece riguardano l'organizzazione della flessibilità concordata quando l'azienda, dopo che il primo marzo aveva dichiarato 400 esuberi, è riuscita ad evitarli grazie allo sforzo dei dipendenti, molti dei quali andati via volontariamente (almeno 111 full time compresi i 48 di dicembre 2015) con l'incentivo aziendale e la riduzione dell'orario di lavoro, da 40 a 32 ore settimanali (altri 140 sarti). Cgil, Cisl e Uil hanno perciò chiesto un incontro urgente alla direzione aziendale da tenersi in Confindustria.
LE SPINEMa le criticità emerse nella gestione dell'accordo non passano sotto silenzio. Luca Piersante della Uil le sottolinea così: «Nonostante riconfermiamo ampiamente la bontà dell'impianto del progetto di salvataggio dei posti di lavoro, chiedendo enormi sacrifici ai lavoratori, ci siamo accorti che alcuni punti dell'accordo sono stati disattesi. Vi è stata ad esempio la trasformazione di un certo numero di contratti in part time, cosa che ai dipendenti che sono andati via incentivati non è stata mai proposta. Noi condanniamo questa scelta. Dovremo vederci in Confindustria per sistemare anche altre questioni». Parla di segnali positivi per il futuro Gilberto Petrucci, assessore alle attività produttive del Comune di Penne. «L'azienda ha confermato che non ci saranno licenziamenti e con il nuovo piano industriale vi sarà il rilancio del brand. Non abbassiamo però la guardia: i lavoratori hanno già contribuito con la mobilità incentivata e la riduzione dell'orario di lavoro. Grazie alla mediazione svolta dal vice presidente della Regione Giovanni Lolli, Penne è stata inserita nell'elenco nazionale delle aree di crisi non complesse e ciò consentirà l'erogazione di fondi e di nuovi investimenti sul territorio. A breve presenteremo un patto per lo sviluppo per rilanciare l'area industriale pennese attraverso un pacchetto di agevolazioni fiscali a favore di nuove imprese».

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