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Data: 16/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Manovra, spinta a imprese e famiglie Azzerata Equitalia più soldi agli statali. Così cambia il fisco: cartelle rottamate, in arrivo 4 miliardi. Canone Rai ridotto a 90 euro

ROMA Cresce fino a 27 miliardi la manovra finanziaria per il 2017 che il Consiglio dei ministri ha iniziato ad approvare, licenziando il Documento programmatico di bilancio che domani dovrebbe essere inviato a Bruxelles. Il testo vero e proprio della legge di bilancio sarà definito entro giovedì 20 e conterrà i dettagli delle singole misure a beneficio di famiglie e imprese; ma i grandi numeri sono già noti e presentano qualche novità rispetto a quelli delineati con la recente Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. I cambiamenti più rilevanti riguardano appunto la dimensione complessiva dell'intervento e il rapporto deficit/Pil del prossimo anno che sale al 2,3 per cento (dal 2). Di fatto viene quindi utilizzata una buona parte di quello 0,4 per cento di Pil aggiuntivo che il Parlamento ha già autorizzato ma che ora dovrà essere contrattato con la commissione europea. Finirà invece in un provvedimento ad hoc, probabilmente un decreto legge, una delle misure simbolo, ovvero la cancellazione della società di riscossione Equitalia.
LE COPERTURE
Resta formalmente fissata all'1 per cento la crescita del Pil il prossimo anno, anche se il premier ha detto che alla fine il risultato potrà essere migliore. Accanto al maggior uso dei margini di flessibilità (con quella connessa alle emergenze migranti e terremoto si arriva a 12 miliardi) ci sono voci di copertura probabilmente diverse da quelle a cui aveva accennato il ministro Padoan in Parlamento. Dovrebbe crescere ad esempio la componente di entrate una tantum: al gettito della seconda fase della voluntary disclosure, l'operazione di rientro dei capitali dall'estero, si affiancherà infatti la cosiddetta rottamazione delle cartelle esattoriali. Invece rispetto alle anticipazioni della vigilia dovrebbe restare intatto l'importo già previsto per il Fondo sanitario nazionale: nel 2017 crescerà a 113 miliardi dai 11 dell'anno precedente, senza perdere per strada metà dell'incremento programmato e concordato con le Regioni. Sale anche la dotazione complessiva del pacchetto pensioni, 7 miliardi in 3 anni invece dei 6 che erano stati preventivati al tavolo con i sindacati. Mentre per il pubblico impiego c'è uno stanziamento complessivo di 1,9 miliardi in termini lordi; vuol dire che il costo effettivo per il bilancio dello Stato sarà minore (circa 1,2) perché la maggiore quota di retribuzione genera anche maggiori incassi sotto forma di Irpef.
I FONDI
Con questi soldi occorrerà finanziare i rinnovi contrattuali ma anche lo sblocco di nuove assunzioni e le erogazioni specifiche per il comparto sicurezza e Forze armate, ovvero sostanzialmente la conferma degli 80 euro al mese fuori busta riconosciuti a queste categorie di dipendenti pubblici. L'importo totale non è però giudicato sufficiente dai sindacati di categoria, che annunciano una «mobilitazione dura». «Basta prendere in giro i lavoratori pubblici» hanno risposto Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa annunciando per il 12 novembre a Roma la Maratona del lavoro pubblico. Presentando la manovra insieme al ministro dell'Economia Padoan, il presidente del Consiglio Renzi ha voluta suddividerla in sei grandi capitoli: merito, bisogno, futuro, noi e il mondo, la macchina pubblica e infine quello relativo alle coperture finanziarie intitolato Dove prendiamo i soldi. Il premier ha rivendicato al suo governo il percorso di riduzione della pressione fiscale ed ha anche risposto in chiave ironica a chi lo accusa di infarcire i provvedimenti di bonus: «Gli altri per 30 anni hanno fatto solo malus». Ha poi confermato la grande riforma dell'Irpef in programma per il 2018. Molto soddisfatto anche il ministro degli Interni Alfano sia per le misure a favore delle famiglie sia per quelle che hanno come destinatari militari e poliziotti. Tuonano invece le opposizioni. Il Movimento 5 Stelle parla di «manovra truffa come il quesito del referendum». Anche il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta tira in ballo la consultazione referendaria accusando il premier di «promettere mancette».

ROMA Cambia il sistema fiscale italiano. Non avrà più due gambe, quella dell'Agenzia delle Entrate che effettua gli accertamenti e quella di Equitalia che riscuote le cartelle, ma sarà tutto accentrato nella prima. Entro giugno del prossimo anno la società pubblica di riscossione scomparirà. Matteo Renzi ha fatto sua la proposta avanzata, da molto tempo, dal neo amministratore di Equitalia, Ernesto Ruffini. Questa decisione se ne tira dietro anche un'altra: la rottamazione delle vecchie cartelle fiscali. Un provvedimento al quale ha lavorato per molto tempo il vice ministro dell'Economia Enrico Zanetti (che ieri ha espresso la sua soddisfazione). I dettagli tecnici saranno resi noti nei prossimi giorni. Ma per grandi linee il meccanismo è già delineato. Le vecchie cartelle potranno essere chiuse pagando soltanto quanto dovuto a titolo di tasse. Non si pagheranno le sanzioni e gli interessi di mora e, molto probabilmente, nemmeno l'aggio del 3% a Equitalia inserito nelle prime bozze. Da questa misura il governo punta ad incassare 4 miliardi di euro per il 2017 a fronte di un magazzino ruoli di 51 miliardi. L'ingresso di Equitalia all'interno dell'Agenzia delle Entrate dovrebbe cambiare i rapporti tra Fisco e contribuenti. Se il sistema sarà disegnato sulla falsa riga di altri Paesi, l'Agenzia potrebbe avere più discrezionalità nel definire le pendenze con i contribuenti. La possibilità, insomma, di mostrare un volto più umano. Renzi ieri ha sottolineato come dal 7 novembre gli avvisi di riscossione arriveranno tramite Sms. Molte questioni restano sul tavolo. Come quella del personale. I dipendenti di Equitalia hanno un contratto bancario, diventare funzionari pubblici potrebbe avere conseguenze economiche sui loro salari.

Canone Rai ridotto a 90 euro

Nel 2017 il canone della Rai scenderà ancora. Passerà dagli attuali 100 euro a 90 euro. La misura sarà inserita nella manovra di bilancio. Lo scorso anno il governo aveva avviato l'operazione «canone in bolletta», con la quale il balzello sulla televisione pubblica è stato caricato sulle bollette dell'energia elettrica. Già questo primo passaggio, aveva portato ad una riduzione del canone dai precedenti 113 euro a 100 euro. I primi 70 euro sono stati pagati nelle bollette di luglio. Gli altri saranno versati in quelle successive fino alla fine dell'anno.

Debiti fiscali estinti senza sanzioni

Le cartelle di Equitalia potranno essere rottamate. Il debito con il Fisco potrà essere estinto pagando soltanto quanto dovuto per tasse o contributi, senza le sanzioni (che possono arrivare anche al 100%) e gli interessi di mora (che pesano per oltre il 4% annuo). Potranno aderire anche coloro che hanno in corso piani di rateazione. La rottamazione bloccherà le azioni esecutive e permetterà anche un esimente penale se il procedimento non è ancora arrivato al dibattimento di primo grado. Il governo punta ad incassare 4 miliardi dall'operazione.

La riscossione delle tasse passa al Fisco

Entro sei mesi, dunque per giugno del prossimo anno, Equitalia sarà chiusa. La riscossione sarà trasferita all'Agenzia delle entrate. Viene in questo modo messa fine al sistema duale in vigore in Italia. L'internalizzazione dovrebbe comportare l'assorbimento dei dipendenti della società pubblica. Il progetto riguarderebbe una riforma generale della stessa Agenzia delle Entrate, anche per andare incontro alle indicazioni date nei mesi scorsi dall'Ocse e dal Fondo monetario internazionale, di un aumento dell'autonomia del Fisco.

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