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Pescara, 25/07/2024
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Data: 16/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Uscite anticipate e 14esime più risorse per le pensioni. Famiglie, premio alle mamme bonus energetico ai condomini (l'articolo in pdf)

ROMA Alla fine il capitolo previdenza incassa un miliardo in più, a conferma della valenza politico-strategica che questa partita ha per il governo per il presidente del Consiglio in particolare. È stato lo stesso Renzi a sottolineare come la dotazione finale del pacchetto di misure concordate con i sindacati sia salito dai 6 miliardi di cui si era parlato al tavolo con i sindacati a 7, ripartiti sempre in maniera crescente: 1,9 nel 2017, 2,5 e 2,6 rispettivamente nei due anni successivi.
DUE FILONI
Come è noto le misure sono essenzialmente suddivise in due grandi filoni: quelle che permetteranno a chi non ha ancora tagliato il traguardo della pensione di accedervi anticipatamente, con il prestito Ape e con altri meccanismi, e quelle invece dedicate ai già pensionati, una parte dei quali vedrà crescere il proprio reddito. Il primo gruppo di interventi con tutta probabilità sarà delineato nella legge di bilancio e poi definito nei dettagli in successivi provvedimenti attuativi, mentre i nuovi importi della quattordicesima e delle detrazioni fiscali maggiorate dovrebbero essere scritti nero su bianco nel disegno di legge.
Il miliardo in più, con circa 3-400 milioni che riguardano il 2017, sarà tra l'altro usato per garantire un sostegno pubblico, e quindi oneri ridotti, non solo ai beneficiari della cosiddetta Ape social ma anche a coloro che sceglieranno volontariamente di lasciare il lavoro in anticipo. Questa è una novità emersa negli ultimi giorni che serve a rendere la proposta più appetibile. Il taglio della pensione definitiva, necessario per rimborsare il trattamento provvisorio percepito in precedenza, sarà al massimo del 4,6-4,7 per cento l'anno nella media dei vent'anni: quindi inizialmente potrà superare il 5 ma poi si andrà a ridurre per i probabili incrementi della pensione legati all'inflazione.
Un ulteriore ritocco a favore dei pensionandi è arrivato sull'Ape social nella giornata di ieri: è tornata a quota 1.500 euro lordi, come emerge dal comunicato del Consiglio dei ministri, la soglia entro la quale la restituzione del prestito sarà a carico dello Stato per le categorie protette: al tavolo era stata definito un limite di 1.350 euro. L'anticipo massimo sarà però di 3 anni, invece dei 3 anni e 7 mesi previsti per l'Ape volontaria.
ALTRI STRUMENTI
Ulteriori strumenti per avvicinare il momento dell'uscita dal lavoro riguardano i lavoratori precoci (quelli che hanno iniziato prima dei 18 anni: a certe condizioni potranno accedere alla pensione con 41 anni di contributi) e coloro che hanno carriere spezzate: avranno la possibilità di usare gratuitamente per la pensione i contributi versate a enti previdenziali diversi.


Famiglie, premio alle mamme bonus energetico ai condomini

ROMA Per ora arriva alle famiglie «un piccolo segnale di attenzione». Così ha definito il premier, Matteo Renzi, i 600 milioni di euro messi sul tavolo sfruttando la leva della Legge di Stabilità. Un segnale in attesa di «un grande investimento sulla famiglia che dovremmo fare nel 2018 con la modifica dell'Irpef».
VOUCHER E BUONI
Pochi o molti, 600 milioni, si vedrà. Intanto è più di quanto era nelle previsioni (cioè 400 milioni) e comunque è di fatto la prima volta che la Legge di bilancio dedica un capitolo ad hoc alle famiglie. Anche se è un capitolo «deludente» per Forum famiglie, che sperava in «una riforma strutturale», più che in un pacchetto di «premi, bonus e voucher».
Il cuore delle misure è il sostegno ai nuclei familiari con figli tra 0 e tre anni. E sono sostanzialmente due le assolute novità del pacchetto. La prima è l'introduzione del premio mamma domani, uno strumento una tantum che ricalca il modello francese e che indipendente dal reddito percepito, a quanto pare, aiuterà le famiglie anche prima della nascita del figlio, a partire dalle spese diagnostiche, dal settimo mese in poi (si è parlato di un assegno da 800 euro il cui importo dovrà essere confermato). Poi c'è l'arrivo del buono nido, la seconda novità della manovra. Si tratta di un assegno fino a 1.000 euro all'anno per le spese di asilo nido, sia pubblico che privato. In questo caso, però, rimane da chiarire se come nelle attese, si tratta di un benefit destinato a tutti, senza limiti di reddito, e indipendentemente dal fatto che la mamma lavori.
Per il resto sono stati confermata la proroga del bonus bebè fino ai 3 anni di vita e i voucher per babysitter destinati alle donne lavoratrici che oggi viene erogato (600 euro al mese per sei mesi) alle donne che tornano al lavoro appena finisce il congedo obbligatorio, rinunciando quindi all'astensione facoltativa. Quando vennero introdotti per la prima volta, i voucher baby sitter furono richiesti da pochissime mamme, perchè pressocchè sconosciuti. Quest'anno invece sono andati a ruba. E a fine luglio i 20 milioni a disposizione per il 2016 erano già terminati dopo che ne avevano usufruito 5.500 mamme. Ora i bonus in questione, immaginati come disincentivo per le mamme a lasciare il lavoro dopo la maternità, sono stati rifinanziati e anche incrementati, come nelle promesse. Una mossa non affatto scontata, stando ai rumors delle ultime ore.
Quanto al bonus bebè, è stato confermato per tre anni (senza l'estensione immaginata a cinque anni). Ma è possibile che ci siano novità, ancora da chiarire, sui limiti reddituali. Il benefit finora in vigore è rappresentato da 80 euro al mese per tre anni per i bimbi nati in famiglie con Isee sotto i 25 mila euro lordi l'anno. Si tratta di una misura che supporta il reddito delle famiglie in difficoltà, certo, ma dove lavorano sia mamme che papà difficilmente hanno diritto al bonus con questi paletti di reddito. Sembra invece essere sfumati gli sconti fiscali per la tata.
AGEVOLAZIONI ECO
Un capitolo a sè, ma con benefici sempre per le famiglie è la conferma del bonus fiscale per le eco-ristrutturazioni. La novità è però l'estensione dell'agevolazione anche ai condomini e gli alberghi, per un valore complessivo di 3 miliardi.

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