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Pescara, 25/07/2024
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Data: 16/10/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Santilli: ci opporremo al taglio della fermata di Celano delle 6.45. Il sindaco: Trenitalia e Regione penalizzano mezza Marsica. Il servizio resta invece invariato per Tagliacozzo e Carsoli

CELANO Come rendere più veloce il collegamento ferroviario Roma-Pescara? Per anni si sono avanzate ipotesi e valutate soluzioni come quelle di raddoppiare i tratti possibili o impiegare locomotori più potenti. Troppo farraginoso e costoso. Finalmente qualcuno ha trovato una soluzione efficace ma soprattutto economica, una sorta di uovo di Colombo o se si preferisce “un’idea geniale”. Quale? Ma che domanda: sopprimere le fermate intermedie, ovvio no.
FERMATA SOPPRESSA. Con buona pace dei pendolari, turisti, malati e quanti altri sono interessati a raggiungere, per i più svariati motivi, le zone interne dell’Abruzzo e in modo particolare Celano, il secondo centro (per numero di abitanti e non solo) del comprensorio. Il sindaco Settimio Santilli è andato su tutte le furie quando ha saputo dell’imminente soppressione della fermata nella sua città del treno delle 6.45, quello dei pendolari che devono raggiungere ogni giorno la Capitale.
LA BATTAGLIA. «È inaccettabile», ha tuonato Santilli all’indirizzo di Trenitalia, «nei modi e nel contenuto». Regione consenziente Ma la cosa più grave, per il primo cittadino di Celano «la decisione è stata assunta con il fin troppo placido via libera della Regione ad una decisione che creerebbe una infinità di problemi ai pendolare riducendo in maniera drastica le opzioni per i viaggiatori del territorio. A farne le spese non sarà solo Celano, ma un’utenza proveniente da Aielli, cerchio, Collarmele, Pescina, Ovindoli e Altopiano delle Rocche, con un netto peggioramento dei tempi e dei costi. Ad essere maggiormente danneggiati dal provvedimento», secondo Santilli, «sarebbero proprio i pendolari della Marsica orientale costretti a raggiungere la stazione di Avezzano con mezzi propri». Per il ritorno da Roma «esistono fondati e concreti timori», rivela ancora Santilli, «di uno stravolgimento del servizio e degli orari anche per il ritorno Roma-Pescara visto che i treni principali (14.30, 16.33 e 18.33) vengono posticipati e vengono eliminate le tratte intermedie “secondarie” , come ad esempio Mandela». Notizia che troverebbe conferma nella decisione della Regione di approvare un nuovo piano ferroviario in vigore dal 13 dicembre prossimo. Illusioni e sacrifici Insomma, la Regione con una mano dà milioni di euro con il masterplan e «i suoi faraonici progetti di difficile attuazione» e con l’altra toglie ai pendolari, studenti e lavoratori. Tutto questo», aggiunge Santilli, «per consentire un recupero di pochi minuti sui tempi di percorrenza sulla tratta Roma-Pescara». Cosa che fa sospettare al sindaco di Celano «la poca lungimiranza con la quale vengono condotte le scelte politiche regionali».
LE RICHIESTE. Santilli scrive lettere, chiede ufficialmente informazioni, sollecita interventi, ma non ottiene risposte. Anche sull’imminente attivazione dell’Età 325 Jazz, un collegamento veloce Pescara-Roma. Per questo ha rinnovato alla Regione e a Trenitalia «la richiesta di individuare linee correttive per non penalizzare un’utenza fatta anche di turisti» attratti dall’Altopiano delle Rocche e «dei malati» che devono raggiungere la Clinica “L’Immacolata”. Infine, Santilli qualche bacchettata non la risparmia ai consiglieri regionali marsicani (Berardinetti, Di Pangrazio e Di Nicola). «Perché», si chiede «hanno perseguito solo il salvataggio delle fermate di Tagliacozzo e Carsoli?».

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