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Data: 17/10/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Evasione fiscale, ogni anno persi oltre 100 miliardi

ROMA Ogni anno mancano all’appello circa 109 miliardi di imposte. In media il 24% dei tributi dovuti non finisce nelle casse dell’erario. Molte le ragioni. C’è chi non fa proprio la dichiarazione dei redditi o proprio ignora il dovere di pagare. È lo zoccolo duro degli evasori incalliti. Ma ci sono anche 12,4 miliardi di tasse che non arrivano al fisco per errori fatti o perché il contribuente inciampa nelle difficoltà della crisi e, dopo aver dichiarato quanto pagare, poi non riesce a farlo. La lotta all’evasione rimane una delle necessità dell’Italia. L’ultima “Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva”, stilata da una apposita commissione insediata al Mef e guidata dall’ex presidente dell’Istat Enrico Giovannini, ha aggiornato i dati. Emerge che tra il 2012 e il 2013 l’evasione delle grandi imposte è salita di altri 2,5 miliardi. E che, anche se i risultati del contrasto ci sono - le Entrate hanno incassato circa 15 miliardi nell’ultimo anno - il fenomeno rimane ancora difficile da sradicare. Le tabelle parlano chiare. Alcune categorie di contribuenti mostrano una scarsissima propensione alla fedeltà fiscale: sull’Irpef di lavoratori autonomi e micro imprese, ad esempio, la «propensione al gap» - come la chiama la relazione - si attesta al 59,5% nel 2012-13 e sfiora il 60% l’anno dopo: come dire, oltre la metà dei redditi attesi evapora. Forse non è un caso allora che nel 2014 l’Iva risulta l’imposta con un «tax gap» maggiore e che quest’anno ha dato i maggiori risultati dopo l’introduzione di alcune misure, come il reverse charge e lo split payment. L’evasione - spiega la relazione al parlamento - valeva 39,9 miliardi in media nel 2012-13, ma poi è salita a 40,2 nel 2014. L’Irpef ha un tax gap di 31 miliardi, ma di questi 27,2 nel 2012-13 e 30,7 nel 2014 sono relativi all’Irpef di autonomi e mini imprese. Chiaro che il lavoro dipendente paga le tasse con le trattenute. Ma anche tra questi contribuenti ci sono gli «irregolari» (chi lavora in nero) che non pagano e il loro tax gap sfiora i 4 miliardi. È un importo analogo all’Imu che dai 4 miliardi del 2012 è passati ai 5,3 miliardi del 2014 di divario rispetto all’imposta dovuta. In base all’ultimo dato il 27% degli importi non vengono pagati. A consolare ci sono invece i dati sui controlli. L’Agenzia delle Entrate ha incassato 14,85 miliardi, di cui 7,7 da accertamenti e 6,9 miliardi con controlli automatizzati.

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