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Pescara, 25/07/2024
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Data: 18/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Lotti: «Diciotto milioni per riqualificare le periferie di Pescara» `

PESCARA C'è da spingere l'Abruzzo verso il sì e Luca Lotti parte dalla città più a nord, per poi ridiscendere l'Adriatico tra molte tappe, in un vortice di incontri, strette di mano, richieste di informazione sullo stato di salute del governo e su quel che verrà dopo il 4 dicembre, a urne chiuse. Nella tarda mattinata il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio raggiunge piazza Sant'Anna, a Teramo, seguito come un'ombra da Luciano D'Alfonso e dai dirigenti locali del Pd. Il governatore non si lascia sfuggire l'occasione per andare subito all'incasso: sollecita i temi della sicurezza antisismica nelle scuole (programma Casa Italia), il piano periferie per le città, nuovi investimenti per il disinquinamento del fiume Aterno-Pescara. Se potesse non si fermerebbe più e di carne al fuoco ce ne sarebbe ancora tanta.
Lotti raccoglie la sfida. Spiega che il tour ha proprio lo scopo di fare il punto sul patto per l'Abruzzo firmato con il presidente della Regione, ma è anche un'occasione per raccontare ai cittadini cosa si voterà il 4 dicembre: «Siamo convinti - dice - che le ragioni del sì, spiegando bene perché si è voluta questa riforma, prevarranno sul no». Lotti parte dal superamento del bicameralismo per affronta poi le altre questioni: «Diciamo sì perché per anni si è parlato dei costi della politica, perché con la riforma si riorganizzano le materie di competenza dello Stato e quelle delle Regioni, si abolisce il Cnel, si cancellano le Province. Il resto sono solo chiacchiere». A Teramo c'è anche l'incontro con gli imprenditori per affrontare i temi della competitività. Poi un salto allo stabilimento Amadori di Mosciano Sant'Angelo, per il quale il sottosegretario spende gli elogi migliori: «Oggi ho visitato un'azienda che rappresenta il cuore della storia del nostro paese».
SPOSTAMENTI
In serata il trasferimento nel capoluogo adriatico dove c'era da inaugurare il nuovo circolo del Pd di via Salaria Vecchia, la piccola sezione alle spalle della Tiburtina dove il sottosegretario lancia un altro messaggio forte della giornata: «La nostra è una legge di Stabilità che guarda al futuro. Ci crediamo, vogliamo che ci credano anche gli imprenditori facendo altrettanto, investendo sul futuro». E appena messo piede nel piccolo circolo del Pd, accolto dal giovane segretario Giacomo Cuzzi e dal responsabile cittadino del partito, Moreno Di Pietrantonio, ecco un altro annuncio: «Abbiamo stanziato 18 milioni per la città di Pescara». Sono i soldi destinati alla riqualificazione delle periferie e il grosso andrà proprio al quartiere di Villa del Fuoco per il completamento della strada Pendolo. E qui arriva l'altra sorpresa, con D'Alfonso che si lascia andare a un desiderio: l'abbattimento dell'asse attrezzato della pineta: «E' la prima volta che parlo di demolizione», anche se l'ex Cofa è andato giù come il burro proprio grazie alle ruspe della Regione.
Qualche cronista chiede di Beppe Grillo, delle previsioni nefaste del leader 5 stelle in caso di vittoria del sì al referendum. Lotti taglia corto lasciando partire un fendente gelido: «Passiamo alla prossima domanda». Infine il bagno di folla al cinema Circus per entrare nel cuore del dibattito: «L'Abruzzo che dice sì al Referendum costituzionale». A offrire il proprio contributo sul palco - il primo grande appuntamento del Pd regionale in vista del voto del 4 dicembre - sono in tanti: il sindaco Marco Alessandrini, il segretario del Pd Abruzzo, Marco Rapino; il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio; l'assessore alla Sanità Silvio Paolucci, il consigliere regionale Camillo D'Alessandro, i parlamentari Stefania Pezzopane, Gianluca Fusilli, Vittoria D'Incecco, Antonio Castricone. Ma il volto che spicca su tutti, con una certa sorpresa, è quello del presidente emerito del Senato, Franco Marini. L'abruzzese di San Pio delle Camere ha avuto sempre come grande sponsor politico quel Massimo D'Alema oggi schierato sul fronte del no al Referendum costituzionale. Ma quando la sua regione chiama, l'ex penna nera non è tipo da tirarsi indietro. In serata c'è anche il tempo per trascinare il sottosegretario alla inaugurazione della Scuola di Riforme di Pescara Porta nuova, altro pallino di Luciano D'Alfonso. E siamo già a tarda serata quando arriva il momento dei saluti. Una full immersion in Abruzzo che deve avere lasciato molte sensazioni nell'uomo più vicino a Matteo Renzi.

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