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Pescara, 25/07/2024
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Data: 18/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Statali, più risorse per le assunzioni Rientro dei capitali spinta sul contante

ROMA Il governo prende ancora tempo. A due giorni dall'approvazione in Consiglio dei ministri della legge di bilancio i dettagli della manovra non sono stati presentati e tarda anche l'invio a Bruxelles del Documento programmatico di bilancio, il testo che riassume i contenuti della legge nel linguaggio europeo: era ancora atteso per la nottata di ieri. La scadenza originaria fissata al 15 ottobre era stata spostata in avanti di due giorni per la coincidenza con il fine settimana. Entro dopodomani invece dovrebbe essere consegnato al Parlamento l'articolato della legge.
Che ci fosse bisogno di un intenso lavoro di messa a punto, in particolare delle coperture, era apparso chiaro già sabato, quando il presidente del Consiglio aveva illustrato un intervento complessivo lievitato di due miliardi e mezzo rispetto alle cifre di cui aveva parlato alla Camera il ministro Pier Carlo Padoan. La manovra potrebbe comunque incassare la validazione da parte dell'Ufficio parlamentare di bilancio, che nei giorni scorsi non aveva dato il via libera allo schema originariamente messo a punto dal ministero dell'Economia. L'innalzamento del rapporto deficit/Pil al 2,3 per cento rende più plausibile la stima programmatica di un Pil in crescita dell'1 per cento il prossimo anno e dovrebbe quindi permettere di superare le perplessità dell'autohority guidata da Giuseppe Pisauro.
I NODI
Tra i nodi da sciogliere c'è anche quello dei contratti pubblici. Il premier Renzi con le sue slides aveva menzionato una voce complessiva di 1,9 miliardi destinata ad assunzioni, rinnovi contrattuali ed esigenze del comparto difesa e sicurezza, senza specificare la sua ripartizione interna. Una ripartizione che a quanto pare premierebbe proprio poliziotti e militari, lasciando alla trattativa per la generalità dei dipendenti pubblici risorse che i sindacati giudicano insufficienti. Più specificamente, 500 milioni andranno alla stabilizzazione degli 80 euro al mese percepiti dal personale della sicurezza al di fuori della retribuzione ordinaria, 390 al riordino delle carriere sempre per lo stesso comparto, 400 finiranno in un nuovo fondo unico destinato a finanziare le 10 mila assunzioni di cui ha parlato Renzi (dalla giustizia alla cultura, escluse scuola e sanità che avrebbero risorse proprie). Una scelta, quella di concentrare le risorse in un unico contenitore, che evidenzia la volontà di risolvere le sofferenze di alcuni settori - derogando ai vincoli sul turn over - e di procedere a stabilizzare almeno una parte dei precari pubblici in attesa.
Stando così le cose però per i rinnovi contrattuali in sede Aran (l'agenzia che per conto del governo conduce il negoziato) resterebbero 600 milioni, da aggiungere ai 300 già stanziati lo scorso anno e non ancora utilizzati. Ma non c'è solo lo Stato centrale: va finanziato ad esempio anche il contratto della sanità: 450 milioni che ridurrebbero il Fondo sanitario nazionale. Le confederazioni sono in allarme e ieri anche la numero uno della Cisl Furlan ha parlato di risorse insufficienti. Intanto per gli esuberi del settore bancario l'esecutivo sta per rendere disponibile una somma tra i 70 e i 100 milioni.
LE COPERTURE
Sul lato delle coperture, i tecnici governativi stanno cercando di rafforzare le varie sanatorie su cui si fa affidamento per mettere insieme una parte cospicua delle nuove entrate. Si lavora anche ad una regolarizzazione del contante, più ampia di quella prevista con la precedente voluntary disclosure. L'ipotesi è un prelievo intorno al 35 per cento che però non andrebbe a sanare eventuali reati. Il problema è come collegare questi fondi cash ad una effettiva evasione (anche per evitare che si mescolino con i proventi di attività illecite), rendendo allo stesso tempo l'operazione appetibile per i potenziali interessati. Un compito non facile.

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