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Pescara, 25/07/2024
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Data: 19/10/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Padoan: «La manovra non è uno spot elettorale». Misure al vaglio di Bruxelles. Il commissario Moscovici: «L’esame sarà esigente». Il ministro dell’Economia difende la voluntary disclosure. Bersani attacca

ROMA «I numeri che l’Italia ha presentato andranno valutati, ma a nostro avviso siamo in regola perché il deficit continua a scendere. La manovra non è uno spot elettorale, fa bene alla crescita del Paese». Nel giorno in cui il documento programmatico che sintetizza la legge di Bilancio 2017 arriva sul tavolo della Commissione Europea, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, si mostra fiducioso sull’esito della trattativa con Bruxelles, nonostante i dubbi sollevati sul valore del rapporto deficit-Pil che il governo ha collocato al 2,3%. E intervenendo a Uno Mattina, il titolare di via XX Settembre spiega perché: «Abbiamo chiesto il permesso al Parlamento di passare dal 2% al 2,3% proprio in virtù delle spese eccezionali che sono quelle del terremoto e dei migranti, una grande emergenza di cui l’italia si fa carico per se stessa e per tutta l’Europa». Il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici, secondo Padoan, come al solito sarà molto franco e molto severo. «Ma io» aggiunge il ministro «mi aspetto che si applichino le regole, alcune delle quali sono veramente astruse. In fondo abbiamo un deficit del 2,3%, il più basso da tanti anni». L’ufficio parlamentare di Bilancio ha intanto promosso il nuovo quadro macroeconomico che emerge dal Documento programmatico di bilancio. «La procedura di validazione, che tiene conto dell’innalzamento dal 2% al 2,3% dell’obiettivo relativo al rapporto deficit-Pil per il prossimo anno ha dato esito positivo. Tuttavia» si legge nella nota ufficiale «permangono alcuni fattori di rischio che potrebbero incidere negativamente sugli obiettivi indicati per il 2017». Da Bruxelles arriva il primo ok con riserva. Ma si può essere certi che l’ “attenzione” si concentrerà sulle misure una tantum previste dalla manovra di bilancio. Ma non solo. «Non siamo la commissione delle sanzioni e delle punizioni. È legittimo che alcune spese siano oggetto di flessibilità, ma l’esame sarà esigente. Vigileremo sulle spese per il sisma a per i migranti» fa sapere Moscovici. Ma ieri Padoan è stato costretto anche a difendere le due misure più contestate della manovra: la seconda edizione della voluntary disclosure e la rottamazione delle cartelle di Equitalia. Due interventi che per Padoan «non rappresentano un condono perché si paga il dovuto». Il ministro ha spiegato che per l’emersione del contante, la voluntary propone un meccanismo con cui si invitano i possessori di questa ricchezza occulta a farla emergere. Ricchezza su cui «bisogna pagare delle imposte». La cifra che potrebbe uscire alla luce è incerta: «Dipende da quanto riusciamo a fare emergere». Già la precedente voluntary disclosure ha ottenuto risultati importanti, «anche grazie al fatto che l’ambiente internazionale è diventato molto più trasparente», ha aggiunto Padoan. «Quindi andiamo in questa direzione - ha proseguito - e qui c’è anche il contante perché al di là dei casi penali, che naturalmente andranno perseguiti, ci sono molti onesti cittadini che detengono il loro risparmio sotto forma di contante e ci potrebbero essere ragioni per giustificarlo. I controlli saranno più efficaci che in passato, se quei soldi sono frutto di un’attività illecita dal punto di vista penale questo signore non potrà aderire alla voluntary ma andrà in galera». Ma a contestare la manovra non sono solo le opposizioni. La critica più dura a Renzi arriva da Pier Luigi Bersani. «È risaputa la mia sensibilità sul tema della lotta all’evasione fiscale. Suggerirei di non evocare i peggiori strumenti polemici della destra: qui non si tratta di combattere i vampiri, si tratta di riconoscere il principio per cui per pagare meno bisogna pagare tutti. Magari negli Usa Renzi può farsi spiegare come fanno sull’evasione fiscale» attacca l’ex segretario del Pd. Critiche alla voluntary arrivano anche da Francecso Boccia («Norma Corona? Ne sarei sbalordito...») mentre il deputato bersaniano Davide Zoggia si dice pronto a votare contro: «Lo dico con chiarezza. Il mio governo che avalla la voluntary disclosure per i contanti difficilmente avrà il mio via libera».

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