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Pescara, 25/07/2024
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Data: 19/10/2016
Testata giornalistica: Il Centro
M5s: «Il caso Pescaraporto va discusso in consiglio». Il cambio da uffici ad abitazioni

PESCARA Un parere denso di «errori, imprecisioni, strafalcioni normativi e interpretativi» che potrebbe determinare «un danno economico di centinaia di migliaia di euro» alle casse del Comune. È quanto denunciato dai consiglieri comunali del Movimento 5 stelle Enrica Sabatini ed Erika Alessandrini a proposito del documento inviato dall'avvocato romano Aristide Police, il famoso docente esperto di urbanistica interpellato dall'amministrazione di centrosinistra per sbrogliare l'intricata matassa della società Pescaraporto. L'impresa dei figli del noto avvocato Giuliano Milia e della famiglia di costruttori Mammarella sta realizzando un complesso edilizio nell'area ex Edison, in una delle zone più belle e prestigiose della riviera sud, ma da mesi è in attesa del cambio di destinazione d'uso da uffici e negozi a studi professionali e residenze. Secondo le opposizioni, il nulla osta deve essere approvato necessariamente dal consiglio comunale. La maggioranza è invece convinta che si possa procedere scavalcando l'assise civica, supportata anche dal parere formale di Police che parla di un generico permesso di costruire in variante al piano regolatore generale, rilasciato dal dirigente del settore edilizia, tra l'altro senza il pagamento del contributo straordinario per gli interventi realizzati in variante al prg approvato di recente in aula. «Per capire la gravità della situazione», sottolinea invece Erika Alessandrini, «basti pensare che entrambi i pilastri su cui si fonda il parere rilasciato al Comune risultano compromessi da errori e inesattezze: invece di citare il decreto sviluppo si indica la legge 70 del 2014 che riguarda la “disciplina sanzionatoria per le violazioni dei passeggeri nel trasporto ferroviario”: quindi, se Pescaraporto non ha chiesto di trasformare i propri edifici in una stazione ferroviaria, questa non è certo la norma calzante. Inoltre, si cita la legge regionale 49 del 15 ottobre 2012 che non è mai stata recepita dal Comune di Pescara». Alla luce di quelli che definiscono "palesi errori", Alessandrini e Sabatini chiedono al sindaco di non pagare la parcella da 4.500 euro all'esperto Police e di non considerare attendibili le sue conclusioni «vista la scarsa attendibilità dei fondamenti su cui si basano i ragionamenti dell'avvocato». I pentastellati ribadiscono la necessità di portare la discussione in consiglio comunale e rilevano come il mancato pagamento del contributo straordinario potrebbe causare «un danno erariale tra i 200 e i 300mila euro».

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