Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/07/2024
Visitatore n. 738.564



Data: 19/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Vesuvius conferma i licenziamenti

E' contraddittorio il panorama occupazionale marsicano per due ragioni: ieri la LFoundry ha annunciato di voler accelerare la produzione dal momento che la proprietà cinese ha chiesto una maggiore quantità di prodotto da esportare. A fronte di questo maggiore impegno, ha anche lasciato palesare la possibilità di elargire un premio di produzione di seicento euro. Drammatico invece il summit di ieri a Roma per un centinaio di lavoratori della Vesuvius provenienti dagli stabilimenti di Macchiareddu (Cagliari) e Avezzano per discutere al Ministero dello sviluppo economico con le segreterie nazionali e territoriali di Filctem Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, i vertici della multinazionale inglese dell'acciaio e le Regioni Sardegna, Abruzzo e Liguria sulle sorti dell'azienda metalmeccanica. Purtropppo l'esito non è stato positivo: l'azienda ha confermato i licenziamenti. Per l'Abruzzo hanno partecipato il vicepresidente regionale Giovanni Lolli e il sindaco di Avezzano (120 operai impiegati) Gianni Di Pangrazio. In via Molise c'erano cinquanta lavoratori dello stabilimento sardo di Macchiareddu e quaranta avezzanesi (le due sedi che Vesuvius ha dichiarato di voler chiudere entro il 31 dicembre 2016). Spigoloso il confronto e i seguente dibattito al quale hanno paertecipato il rappresentante del Ministero Gianpiero Castano il vicepresidente regionale Giovanni Lolli l'amministratore delegato di Vesuvius Italia Emanuele Boccalatte e suoi collaboratori e, molto animosamente, anche il sindaco Di Pangrazio.
«Non riusciamo a capire perché andate via - ha detto Castano rivolto all'azienda - con un bilancio in attivo mentre gli enti locali sono dispopnibili ad azzerare i costi energetici e di trasporti». Lolli invece ha chiaramente chiesto di annullare i licenziamenti o di lasciare l'azienda ad un concorrente se non direttamente agli operai. Boccalatte ha praticamente sostenuto di voler mantenere il mercato italiano spostando la sede in Polonia, essendo la Germania e l'Italia i maggiori produttori di acciaio in Europa e dunque costituendo per questa ragione un percato appetibile.
LA DIFESAApprezzatissimo invece il lungo e focoso intervento del sindaco di Avezzano Di Pangrazio il quale ha toccato alcuni punti molto interessanti. Ha sostenuto che da immediatamente chiederà all'azienda i restaurare i luoghi che abbandona ipotizzando un costo molto maggiore di quanto la multinazionale potrebbe lucrare spostando la produzione altrove. Ha inoltre soggiunto di voler immediatamente convocare la riunione dei sindaci marsicani per bloccare lo spostamento delle macchine e arringando i lavoratori ad opporsi con tutte le forze a una tale stretegia aziendale. Confortato in questo da Gianpiero Castano il quale a nome del Governo ha annunciato alla Vesuvius di voler ritirare le commesse italiane ipotizzando dunque in tale senso un grave vulnus di carattere produttivo. Proprio su questo annuncio si è concluso il summit che ha visto le parti arroccate ognuna sulle posizioni di partenza. Non si è stabilita la data di un eventuale nuovo incontro e la circostanza farebbe dunque pensare ad una lunga guerra di posizione e di trincea con all'orizzonte un pesante intervento governativo volto a cercare e trovare elementi produttivi nuovi. Di è parlato moplto a lungo anche dell'Ilva di Taranto.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it