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Pescara, 25/07/2024
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Data: 20/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Quella battaglia per la fermata del treno. Celano, Innocenzi ricorda la mobilitazione del 1964: «Oggi per evitare altri tagli si mobilitino i giovani»

Era la primavera del 1964. Molti ragazzi, per recarsi ad Avezzano nelle scuole superiori e nelle botteghe artigianali, officine etc. per apprendere un mestiere, erano costretti prendere il treno delle 6.45 alla stazione ferroviaria di Celano. Si raggiungeva Avezzano alle 7.10 per cui si era costretti rimanere nei locali della biglietteria e nelle sale di attesa per circa un’ora per l'ingresso a scuola. Alle 8, però, transitava per Celano il treno “rapido” che fermava a Pescina e a Tagliacozzo oltre che Avezzano. Molti erano i disagi soprattutto nella stagione autunnale-invernale. Un gruppo di giovani iniziò una protesta pacifica affinché venisse disposta la fermata del treno delle 8. Nel giro di pochi giorni riuscimmo a coinvolgere tutto il paese. La protesta saliva di tono. Vennero attivati i primi blocchi dei treni; accumulavano forti ritardi per Roma e Pescara. Carabinieri di tutta la Marsica e poliziotti presidiavano tutta la zona della stazione. Primi scontri e scaramucce. Tutta Celano solidarizzò con i ragazzi. Un primo durissimo scontro con le forze dell'ordine avvenne in piazza IV Novembre. Durante le ore notturne si attaccavano manifesti, scritte di protesta sui muri e sulle strade asfaltate. Furono 10 giorni di protesta e guerriglia che sconvolsero Celano. La stampa nazionale ne parlava con severe censure della protesta. Da fonte confidenziale seppi che il ministro dell'Interno aveva messo in allerta il famigerato primo reparto celere di Roma. Al bivio ferroviario di Paterno un gruppo di ragazzi veniva duramente caricato dai celerini.La protesta si allargava sempre più. Cessò quando arrivò la notizia che il ministro dei trasporti aveva disposto che il treno rapido delle 8 fermasse anche alla stazione di Celano. Insieme ad altri giovani fui processato per blocco ferroviario ed altri reati commessi durante i giorni della protesta. La notizia riportata domenica dal Centro sulla soppressione della fermata del treno delle 6.45 lascia esterrefatti. Un invito ai giovani di oggi, alla società civile, alle istituzioni affinché sia impedita questa intollerabile ingiustizia».

FRANCESCO INNOCENZI (Avvocato)

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