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Pescara, 25/11/2024
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23/10/2016
La Stampa
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Trasporto regionale: Aiuti alla Campania per 600 milioni di euro. Addio Equitalia, nuovi sconti su cartelle, tasse e multe. Il premier Renzi: “Fiero del decreto, nessun condono”. La Cgil pronta allo sciopero |
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È un decretone quello validato ieri dal Presidente della Repubblica che avvia una nuova rivoluzione fiscale, abolendo Equitalia e rivoluzionando l’attività di riscossione, e che in parallelo innesca una importante operazione di trasferimento di risorse a tanti settori (vedere schede sotto). Il grosso della partita è però fiscale: si aggiornano gli strumenti di contrasto dell’evasione, in particolare con un nuovo giro di vite sull’Iva ma si concedono anche nuove sanatorie (dalle cartelle esattoriali ai capitali all’estero). E ovviamente si punta a fare cassa: dalle vecchie tasse rimaste incagliate il governo vuole incassare 2 miliardi di euro nel 2017, che assieme agli interventi di potenziamento della riscossone portano il totale 3,7 miliardi nel triennio 2017-2019. Almeno un altro paio di miliardi arriverà poi dalla «voluntary 2». La parte relativa alla nascita della nuova agenzia che subentrerà a Equitalia introduce poi un’altra novità di rilievo: mentre il coordinamento delle attività resterà in capo al Tesoro, la scrittura del nuovo statuto dell’Agenzia avverrà attraverso un decreto del Presidente del Consiglio su proposta del ministro dell’Economia. Si tratta di un significativo spostamento di pesi nel governo, peraltro già previsto nel decreto Madia sulla Pa, che assegna a Palazzo Chigi maggiori poteri proprio sulle agenzie fiscali, e che in questo modo viene anticipato. «Sono fiero che questo decreto sia stato firmato: non c’è nessun condono, ma solo lo stop a interessi scandalosi» ha commentato Matteo Renzi. Ma intanto sulla chiusura di Equitalia è già bufera: «L’abolizione è sbagliata ed il trasferimento del personale inaccettabile», tuona Agostino Megale della Fisac Cgil. Che ieri sera parlava già di scioperi. Equitalia - Concorsi e mobilità per tutto il personale Equitalia muore ma poi risorge come l’araba fenice dalle sue ceneri rispolverando il nome della prima spa a cui nel 2007 venne assegnato il compito di riscuotere le tasse: «Riscossione». Due anni dopo questa società si trasformò in Equitalia che a metà dell’anno prossimo, dopo dieci anni di carriera non certo onorevole, chiuderà i battenti. Tutte le attività passano direttamente all’Agenzia delle entrare e a questo scopo, a partire dal primo luglio 2017, vedrà la luce un nuovo ente pubblico economico denominato «Agenzia delle entrate - Riscossione». Presidente sarà il direttore dell’Agenzia delle entrate. Il personale stabile verrà automaticamente trasferito da Equitalia alla nuova Agenzia senza soluzione di continuità, «previo superamento di apposita procedura di selezione e verifica delle competenze in coerenza con i principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità». È poi previsto che invece il personale proveniente da altre amministrazioni pubbliche in passato distaccato a Equitalia venga ricollocato nella posizione originariamente posseduta nell’amministrazione di provenienza la quale, prima di poter effettuare nuove assunzioni, dovrà procedere al loro riassorbimento. Nel caso di indisponibilità di posti vacanti è prevista anche la ricollocazione presso altre amministrazioni che presentino carenze di organico. Sul fronte operativo, oltre alla tradizionale convenzione, ogni anno il ministro dell’Economia e il direttore delle Entrate stipuleranno un atto aggiuntivo per individuare risorse, strategie per la riscossione e obiettivi da raggiungere. Rottamazione delle cartelle - C’è lo sconto ma si paga con scadenze rigide La fine di Equitalia porta con sé l’annunciata rottamazione delle cartelle esattoriali. Di fatto si dà la possibilità ai contribuenti morosi di sanare le proprie pendenze cancellando sanzioni e interessi di mora. Anche chi ha in corso rateizzazioni potrà aderire ma non potrà recuperare quello che ha già versato. La norma riguarda tutti i ruoli relativi agli anni 2000-2015. Sarà possibile usufruire dello sconto anche per l’Iva a patto però che l’imposta non riguardi il pagamento all’importazione. Non vale invece per le multe Ue (aiuti di Stato), le condanne della Corte dei conti e tutte le sanzioni dovute a provvedimenti penali di condanna. Oltre all’importo dovuto inizialmente resta da pagare l’aggio al concessionario della riscossione. Anche le multe stradali potranno essere rottamate, ma in questo caso verranno tolte solamente le sanzioni. Per aderire alla sanatoria, dal momento dell’approvazione del decreto, i contribuenti avranno 90 giorni. Si potrà scegliere di pagare in un unica soluzione o in 4 rate utilizzando sia la domiciliazione bancaria sia i tradizionali bollettini postali. Entro 6 mesi, invece, i concessionari dovranno comunicare l’importo complessivo dovuto, l’importo delle rate e le relative scadenze. Le prime due rate saranno pari ciascuna a un terzo del dovuto, le ultime due a un sesto. Le prime tre rate dovranno essere comunque versate entro il 15 dicembre 2017, la quarta entro il 15 marzo 2018. Chi non paga o paga in ritardo perde ogni diritto e torna a pagare le vecchie cartelle. Per aderire il contribuente deve rinunciare a ogni tipo di lite col Fisco ma in cambio scansa le ganasce fiscali. «Voluntary disclosure» - Caccia agli evasori e un giro di vite sull’Iva La caccia agli evasori allarga il suo campo d’azione: viene prorogata la «voluntary disclosure», l’adesione volontaria che porta i contribuenti a far emergere fondi detenuti illegalmente all’estro o in Italia e vengono introdotti nuovi meccanismi (a partire dall’Iva) per contrastare meglio il tentativo di sottrarre redditi al Fisco. In particolare i termini per l’emersione dei capitali vengono riaperti fino al 31 luglio 2107. Con la possibilità poi per il contribuente di integrare l’istanza e presentare tutti i documenti sono al 30 settembre. Le procedure sanabili sono quelle commesse sino al 30 settembre 2016. Non c’è nessuna modifica sull’emersione del contante, dopo le polemiche feroci che hanno affondato il progetto di introdurre un forfeit. Il costo dell’emersione dunque non cambia: si pagano tutte le tasse dovute, secondo le aliquote progressive dell’Irpef, e vengono scontate solamente le sanzioni (25/50% a seconda dei casi). E non c’è nessuno scudo rispetto ad eventuali reati penali. Alla nuova operazione, infine, non potranno aderire i contribuenti che hanno già partecipato alla prima sanatoria. Sul fronte dell’Iva due le novità: i dati delle fatture dovranno essere obbligatoriamente comunicati all’Agenzia delle Entrate per via telematica ogni tre mesi permettendo così controlli incrociati più rapidi ed efficaci. Le imprese sotto i 50.000 euro di fatturato godranno di un credito di imposta una tantum di 100 euro per affrontare le spese extra per adeguarsi ai nuovi sistemi di trasmissione. La seconda novità prevede che anche i dati delle liquidazioni Iva vengano trasmessi con la stessa cadenza. Trasporto regionale - Aiuti alla Campania, più soldi alla rete Fs Attingendo al Fondo sviluppo e coesione arriva una pioggia di soldi per tamponare le emergenze del trasporto regionale: 600 milioni vengono assegnati alla Campania per far fronte ai debiti della Circumvesuviana commissariata. Altri 90 vanno al Molise per coprire i debiti nei confronti di Trenitalia. Per gli investimenti di Rfi sulle rete ferroviaria 720 milioni sono destinati ai contratti di programma già approvati dal Cipe o in via di definizione. Missione in Libia - In arrivo 17 milioni per interventi umanitari Per consentire la partecipazione di personale militare italiano alla missione di supporto sanitario in Libia (quella denominata «Operazione Ippocrate») e alla missione delle Nazioni unite denominata «United Nations Support Mission in Libia» (Unsmil) il decreto fiscale mette a disposizione 17,39 milioni di euro sino a tutto il 31 dicembre 2016. Pmi e comparto agricolo - Fondo di garanzia a quota un miliardo La dotazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, come aveva annunciato nei giorni scorsi Renzi, viene rafforzata e portata per il 2016 a 895 milioni di euro. Altri 100 milioni saranno individuati nell’ambito del programma «Imprese e competitività 2014-2020». A favore del comparto agricolo arrivano invece 30 milioni con l’Ismea che garantirà l’accesso gratuito al credito delle imprese sino a un tetto di 15mila euro. Ammortizzatori in deroga - Quasi 600 milioni finanziati con i risparmi Il Fondo sociale occupazione ottiene 592,6 milioni in più. L’aumento, a cui si fa fronte in larga parte attingendo alle economie fatte nel corso dell’anno, servirà in particolare a finanziare gli ammortizzatori sociali in deroga. Come concordato con i sindacati, in questo modo verranno prolungate le garanzie per i circa 40mila lavoratori delle cosiddette aree di crisi complessa (Taranto, Marche, Gela ecc.) e quelle a favore delle imprese colpite dall’ultimo terremoto. Centri di accoglienza - Stanziati 700 milioni per irregolari e rifugiati Le risorse destinate all’attivazione, la locazione e la gestione dei centri di accoglienza per stranieri irregolari ottengono da subito 600 milioni di euro in più. Inoltre, quale concorso dello Stato agli oneri che sostengono i Comuni che accolgono i richiedenti asilo, è autorizzata la spesa di 100 milioni per il 2016 e l’istituzione di uno specifico fondo. Un decreto del Viminale definirà poi le modalità di riparto delle risorse per un massimo di 500 euro ogni richiedente.
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