Riforme, tagli agli stipendi, riduzione dei rimborsi, ma che ci pensiamo a fare. Un politico di Roseto, ex consigliere regionale, Antonio Norante, si è presentato nei giorni scorsi all’Arena di Massimo Giletti pronto a tutto pur di riavere il suo vitalizio, pronto anche a sfidare la platea in studio e gli spettatori a casa, che insomma di questi tempi non sembrano molto teneri con la casta (anche senza kappa).
E così Norante, che era rimasto a becco asciutto, ha partecipato al programma della domenica pomeriggio per reclamare il vitalizio alla scadenza dei 55 anni, come prevedeva la legge quando lui ha iniziato la sua esperienza in Consiglio regionale. Tutto filava liscio come l’olio finché una legge nel 2010 ha spostato di cinque anni il termine per accedere al vitalizio, stabilendo che la pensione si prende a partire dai 60 anni. Un affronto: Norante, pronto a presentare un ricorso al Tar, è stato sommerso dai fischi e dalle accuse degli altri ospiti in studio.
Insomma, con che faccia reclama il vitalizio quando l’Italia sta messa così male, i giovani senza lavoro e gli esodati e gli anziani sempre più soli e poveri, insomma si vergogni. Lui non si è vergognato, forse, ma ha deciso che era meglio soprassedere (e forse farsi il suo ricorso ma senza troppo clamore, zitto zitto): così in studio ha detto addio al vitalizio e ha battuto in ritirata, beccandosi gli applausi del pubblico.
ps: ma se si è redento davvero, lo scopriremo solo vivendo.