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Pescara, 25/07/2024
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Data: 24/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Norante da Giletti difende il vitalizio

ROSETO Dal Conclave, chi entra papa esce cardinale. Dall'Arena di Giletti, invece, si può uscire fra gli applausi dopo essere entrato fra i fischi. È quello che è successo ieri ad Antonio Norante, ex consigliere regionale d'Abruzzo, che nel popolare programma di Rai 1 ha difeso le ragioni di chi ha diritto al vitalizio dopo aver fatto politica. Il politico rosetano ha prima assorbito la rabbia popolare e poi schivato le promesse di insulto di pensionati a 500 euro al mese. Infine, con un colpo di teatro da maestro, nell'ultimo intervento ha strappato l'ovazione, dichiarando che rinuncerà al ricorso per far valere i suoi diritti e quindi in buona sostanza a circa 120mila euro, derivanti dalle sue due legislature in Consiglio regionale (eletto entrambe le volte nel listino bloccato: la prima col centrosinistra e la seconda col centrodestra). In pochi secondi, la trasposizione televisiva della pubblica piazza, pronta a lapidarlo fino a un attimo prima, gli ha tributato un caloroso applauso e Massimo Giletti è scattato a stringergli la mano, raccontando un Norante commosso. Tutti felici e contenti, dunque, come auspica la narrazione di un programma nazionalpopolare, che va in onda la domenica pomeriggio sull'ammiraglia della televisione di Stato. Sulla via del ritorno, raggiunto telefonicamente, Antonio Norante ha chiosato: «L'Arena ha le sue regole, per cui era difficile affrontare questioni tecniche e pretendere di essere capito, visto che quella trasmissione è lo specchio dell'Italia lacerata di oggi. Così, dopo aver sentito i racconti come quelli dei quasi quarantenni che fanno le consegne a 5 euro l'ora, ho deciso di non proseguire la mia battaglia legale, che sono sicuro avrei vinto in Cassazione, perché non mi va che la gente pensi che tutti i politici sono ladri. Perché c'è anche chi ha fatto politica senza guadagnarci un euro, anzi rimettendoci, e nonostante questo può comunque fare un gesto significativo». Norante continuerà a fare politica, per passione come sottolinea, e al Referendum costituzionale voterà No.

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