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Data: 25/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Trasporti bocciati a Roma. Ora Raggi ripesca il progetto funivia. Gara di ironia sui social

I romani non sono contenti della qualità dei servizi pubblici cittadini, con un tasso di soddisfazione che non era così basso dal 2007. Ma se nove anni fa era stato l'allarme sicurezza a incupire gli abitanti della Capitale, oggi sono, più concretamente, la pulizia della città, la raccolta dei rifiuti, i trasporti e la manutenzione stradale. Tutti aspetti di ordinaria (in)vivibilità, con un gradimento dei residenti in discesa stabile dal 2012. A fotografare la situazione è la nona indagine dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici del Comune di Roma, presentata ufficialmente ieri in Campidoglio.
I TEMI
Il quadro generale presenta molte ombre e poche luci. «Si registra un lieve peggioramento della soddisfazione dei romani in merito alla qualità della vita in città, il cui voto medio è 5,12 - spiega il presidente vicario dell'Agenzia, Marco Penna - Il dato, leggermente al di sotto di quello rilevato l'anno scorso (5,24), conferma l'andamento discendente registrato a partire dal 2012». Nel 2016 la raccolta rifiuti e la pulizia stradale ottengono i voti peggiori (rispettivamente 4,2 e 3,3) ma l'illuminazione pubblica raggiunge un voto sufficiente (6,2). Male il trasporto pubblico che, nonostante il giudizio complessivo non così lontano dalla sufficienza, presenta una forte insoddisfazione per i servizi di linea (4,5 per bus e tram e 5,5 per la metro). Vanno molto meglio le voci cultura, acqua potabile e taxi. In questo contesto - messo a fuoco tramite interviste condotte dal 1 giugno al 26 luglio, un arco temporale che vedeva la giunta Raggi appena insediata - la percentuale di coloro che hanno dichiarato di essere poco soddisfatti, con un voto dal 5 in giù, ha superato per la prima volta la metà degli intervistati (52 per cento).
LE AREE
I più insoddisfatti, un po' a sorpresa, sono i residenti delle zone A e D, rispettivamente centro storico e quartieri all'interno dell'anello ferroviario, mentre all'interno della zona B, quartieri tra l'anello ferroviario e i confini della fascia verde, è possibile riscontrare giudizi un po' meno negativi.
LE ECCEZIONI
Hanno ottenuto la sufficienza l'illuminazione pubblica che si assesta su 6,2, servizi sociali con 6,5 punti e i servizi culturali che incassano un voto medio di 7,6 con punte d'eccellenza per il Palaexpo (8) e l'Auditorium (7,9). Nonostante il dato positivo, superiore alla sufficienza, ottenuto il giudizio sui servizi culturali è in flessione rispetto agli anni precedenti così come quello sulle linee metropolitane. Il servizio taxi è invece l'unico che nei nove anni di monitoraggio ha rilevato un continuo miglioramento. «Le condizioni in cui è ridotta Roma sono scandalose - commenta l'assessore allo sviluppo economico Adriano Meloni - Stiamo predisponendo un tavolo che possa coinvolgere sia l'agenzia che le associazioni e i cittadini. Stiamo dialogando con gli assessori competenti per migliorare i contratti di servizio». Le precedenti amministrazioni «non hanno dato il buon esempio, siamo stati eletti soprattutto per questo e stiamo lavorando 24 ore su 24 - aggiunge Meloni - Ma chiediamo anche ai cittadini di starci dietro e aiutarci: tutti insieme riusciremo ad invertire questa tendenza».

Raggi sale sulla funivia Gara di ironia sui social

«Promettere poco ma mantenere quel che si è promesso», diceva don Sturzo. In molti, forse, stavolta avrebbero derogato alla massima del padre nobile della Dc, ma Virginia Raggi è stata inflessibile e ha assicurato di «non essersi dimenticata» di uno dei più stravaganti impegni presi in campagna elettorale. E così quella che poteva sembrare solo una boutade da candidata alle prime armi, ora entra di diritto nel programma di governo M5S per la Capitale: hasta la funivia! Le cabine aree sfrecceranno da Casalotti a Battistini, ha annunciato ieri la sindaca in un post su Facebook. Come a dire: il progetto va avanti. Tanto che è già stato commissionato uno studio al Dipartimento Trasporti del Comune e all'Agenzia per la Mobilità. Il primo passo, di fatto, per verificare la fattibilità dell'opera e avviare il progetto.
LE FERMATE
Insomma, nonostante lo scetticismo che aveva accolto la proposta già a maggio - rievocato ieri dalle prime reazioni sul web: «Mi raccomando lo skipass economico e popolare!», uno dei commenti con più like - la sindaca si è detta convinta che quest'opera «introdurrà un'autentica rivoluzione nell'ecosistema città».
Tutti in carrozza (appesi da un filo), quindi, per saltare il traffico e collegare la periferia di Roma Nord fuori dal Raccordo anulare con la stazione della metro A di via Battistini. «L'avevamo annunciata in campagna elettorale e ci stiamo lavorando su», ha scritto la sindaca, pubblicando anche l'immagine stilizzata degli abitacoli che fluttuano sopra i palazzi della Capitale. Perché «il sogno è realizzare una mobilità alternativa e sostenibile».
NUMERI A CONFRONTO
Si guarda soprattutto all'estero: «Londra e Berlino hanno già fatto il primo passo e a breve si aggiungerà anche Parigi» (e Roma «non può rimanere indietro», sostiene Raggi). In questo slancio esterofilo, andrebbe ricordato, forse, che nelle altre capitali europee menzionate, la situazione dei trasporti è leggermente migliore rispetto a quella che si vive dentro e fuori dal Gra. E a sostenerlo è proprio il Campidoglio. L'ultimo rapporto sulla qualità del Trasporto pubblico locale, pubblicato dalla Ragioneria di Palazzo Senatorio, ha messo a confronto i numeri (impietosi) di Roma con quelli delle altre metropoli Ue.
NIENTE PNEUMATICI
Se nella Città eterna l'età media dei mezzi di superficie - bus e tram - è di 11,8 anni, a Berlino gli anni sono 5, a Londra 6, a Parigi 7. La metà. E infatti le officine della disastrata Atac sono in piena emergenza, perché serve una manutenzione continua. I fondi, poi, sono ridotti al lumicino, tanto che ormai non si riescono a comprare neanche gli pneumatici. Non che sulla metropolitana le cose vadano meglio: ancora devono essere sbloccati, da oltre un anno, 40 milioni di euro per rimettere in sesto le prime due linee, che infatti cascano a pezzi (vedi il portellone che si è staccato da un vagone in corsa sulla metro B, la settimana scorsa).
Si punta sulla funivia, però. Con quali costi, è ancora presto per dirlo. Anche se qualche stima si può abbozzare: solo la fase progettuale, per un'opera del genere, tra fase preliminare, definitiva ed esecutiva, può costare anche 6-7 milioni di euro. Mentre la realizzazione vera e propria potrebbe richiedere fondi a otto zeri (dai cento milioni in sù). Una priorità investirli sulla funivia, data la situazione? Perfino tra i tanti «follower» della sindaca ieri serpeggiava più di un dubbio. Tra ironia e polemiche. «Immagino che sarà bellissimo vedere dalla #funivia l'immondizia sparsa per la città», cinguetta un utente. «Quando si dice un'amministrazione appesa a un filo...», un altro commento. C'è chi rilancia: «Adesso largo anche a dirigibili, mongolfiere (ma solo nei giorni poco ventosi) e tute alari per la movimentazione privata». E ancora: «Lo skilift si prenderà al #Colosseo», «Ma spiegare alla Raggi che non è il sindaco di Ortisei?». E c'è chi si lascia andare alle ipotesi più disparate sulla genesi della proposta: «Forse la Raggi dal tetto del Campidoglio ha scoperto che c'è spazio».

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