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Pescara, 25/07/2024
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Data: 26/10/2016
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Regione: liti e ribelli, salta il consiglio. D'Alfonso avvia la verifica in serata. Pietrucci vs Di Matteo sul progetto di legge sulla montagna. Olivieri esce dall'aula e protesta sul metodo; D'Alessandro, ''Chiariamo tutto''

L’AQUILA - Duro scontro in Consiglio regionale tra autorevoli esponenti della maggioranza di centrosinistra, in seno alla quale diventa ufficiale il mal di pancia causato dalla lettera critica sul metodo di gestione, inviata nei giorni scorsi al governatore, Luciano D’Alfonso, dai tre “ribelli”: il consigliere regionale di Abruzzo civico Mario Olivieri e due assessori, Andrea Gerosolimo, anch’egli di Ac, e Donato Di Matteo del Partito democratico.

Proprio quest’ultimo si è scagliato contro il più giovane collega del Pd Pierpaolo Pietrucci, che aveva chiesto l’inserimento fuori sacco del progetto di legge sulla “Rete escursionistica, sentiersitica, alpinistica, speoleogica, torrentistica Abruzzo (Reasta), per lo sviluppo sostenibile, socio economico zone montane”.

Questione, peraltro, rinviata al vaglio delle commissioni consiliari seconda (Territorio) e terza (Agricoltura), la prima presieduta dallo stesso Pietrucci, su richiesta del capogruppo dem, Sandro Mariani.

“Sono dispiaciuto perché sono assessore con delega alla Montagna e non sapevo nulla di questa iniziativa che, quindi, non è condivisa dalla maggioranza ma è estemporanea, avviata dalla presunzione di chi pensa di poter fare tutto”, ha tuonato Di Matteo riferendosi al collega di partito.

A quel punto, Pietrucci ha replicato con toni molto duri: “Quanto accaduto è gravissimo, un autorevole componente della Giunta non può censurare la potestà legislativa di ciascun consigliere regionale - ha replicato - Il progetto di legge è stato condiviso in tante riunioni delle commissioni, anche alla presenza dl addetti ai lavori, quindi professionisti della montagna tra cui forze dell’ordine e prefettura. e votato con il contributo delle opposizioni”.

“E questo l’assessore lo sa bene. Il suo atteggiamento è segnato da un pericoloso pozzangherismo - ha aggiunto utilizzando un’espressione cara al governatore - Se ci sono problemi in maggioranza, se ne discuta in altra sede, qui si lavora per gli interessi degli abruzzesi”.

Di Matteo ha chiuso il discorso spiegando che “questo è uno degli argomenti che deve essere chiarito in maggioranza, nessun giovanotto può dar esempio di correttezza quando si presentano proposte non vagliate”.

Il capogruppo del Pd, visto che tra i banchi del centrosinistra c’erano delle defezioni, tra cui proprio i ribelli di Ac Olivieri, che ha abbandonato l’aula, e Gerosolimo, a Roma per un impegno istituzionale proprio con D’Alfonso, ha mediato con il rinvio in commissione.

La seduta è stata interrotta al termine delle interpellanze delle interrogazioni. (b.s.)

L'ANNUNCIO IN SERATA: "AVVIATA VERIFICA CON I RIBELLI"

"Il collega Olivieri può stare tranquillo, in nessuna occasione e per nessuna ragione il presidente e la maggioranza non hanno tenuto conto delle sue istanze, l'importante è entrare nel merito".

Così il consigliere regionale del Partito democratico Camillo D'Alessandro, coordinatore politico della maggioranza, dopo gli strali giunti oggi dal consigliere di Abruzzo civico.

"Del resto oggi stesso il presidente ha avuto modo di avere un primo confronto con gli assessori Gerosolimo e Di Matteo, in seguito con i firmatari della lettera, poi con tutta la maggioranza, perché alla fine tutto deve essere ricondotto alla maggioranza, non può essere una questione dei singoli".

RIECCO IL RIBELLE OLIVIERI, "D'ALFONSO CI PARLI O ALTRE VALUTAZIONI"

“Il presidente ha parlato con noi singolarmente. A noi interessa che ci convochi in tre per parlare delle cose che non vanno, stiamo aspettando una sua chiamata. Se non lo fa, faremo le nostre valutazioni”.

Il consigliere regionale di Abruzzo civico Mario Olivieri, uno dei tre “ribelli”, esponenti della maggioranza di centrosinistra firmatari della lettera critica inviata al governatore, Luciano D’Alfonso, ha agito già nella prima seduta di l’ufficializzazione del mal di pancia nella coalizione.

Oggi ha abbandonato l’aula a circa un’ora dall’inizio dei lavori, facendo mancare il sostegno alla maggioranza “perché D’Alfonso si sottrae al confronto su un disagio molto grave che riscontrano tutti, ma che solo noi abbiamo il coraggio di denunciare: il grande accentramento di potere nelle sue mani, che lascia noi consiglieri senza impegno politico, senza la possibilità di esprimere il nostro ruolo”.

Oggi nella seduta mattutina anche gli altri due ‘ribelli’, gli assessori Andrea Gerosolimo (Abruzzo civico) e Donato Di Matteo (Partito democratico), hanno monopolizzato l’attenzione e determinato il clima pesante.

Il primo per l’assenza per un impegno istituzionale con D’Alfonso a Roma, dov’è andato dopo essere stato all’Aquila in mattinata; il secondo per lo scontro con il giovane collega del Pd, l’aquilano Pierpaolo Pietrucci, accusato di aver presentato un progetto di legge sulla montagna “senza averlo condiviso con la maggioranza e con me che sono assessore con delega alla Montagna”.

“Vogliamo parlare con D’Alfonso perché deve cambiare il metodo - spiega ancora Olivieri - Noi siamo i più riottosi, ma questa cosa la pensano tutti, anche se non lo dicono”.

Tra le questioni poste nella lettera inviata al governatore, situazioni legate alla sanità, al riequilibrio tra zone interne zone costiere, la gestione del Consiglio, l’organizzazione dell’Open Day sul turismo e il mega progetto di messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25 per circa 6 miliardi di euro da parte della concessionaria Strada dei Parchi Spa dell’imprenditore abruzzese Carlo Toto.

Come accaduto lo scorso anno, quando però assieme ai soliti Gerosolimo e Olivieri c’era un altro dem, Luciano Monticelli (Pd), tre ribelli sono sufficienti, come numeri, per bloccare il Consiglio, visto che con 15 presenze non si raggiunge il numero legale di un’assemblea formata da 31 consiglieri, 13 di opposizione tra centrodestra e Cinque stelle e 18 di centrosinistra. (b.s.)

SALTA NUMERO LEGALE, PIETRUCCI E MONTICELLI CHIEDONO LA VERIFICA

La seduta del Consiglio regionale si è sciolta nel pomerigio per mancanza del numero legale a causa dell' insufficiente presenza dei consiglieri della maggioranza di centrosinistra, in aula con 11 esponenti.

A chiedere la verifica del numero legale è stato il consigliere di Forza Italia Mauro Febbo.

I consiglieri di opposizione non hanno risposto alla chiamata e a quel punto, il presidente dell'assemblea, Giuseppe Di Pangrazio, ha chiuso i lavori rinviando i punti all'ordine del giorno alla prossima seduta.

Le opposizioni hanno parlato di centrosinistra sfaldato dalle divisioni interne.

Nella seduta odierna ha pesato l'atteggiamento ostruzionistico dei tre ribelli del centrosinistra, Mario Olivieri e Andrea Gerosolimo di Abruzzo civico, e di Donato Di Matteo del Partito democratico, gli ultimi due assessori, firmatari di una lettera criica inviata al governatore, Luciano D'Alfonso, che accusano di non convocare una riunione per parlare delle cose che a loro avviso non vanno.

Alcuni dei consiglieri di centrosinistra hanno chiuesto a D'Alfonso una verifica di maggioranza, tra questi Pierpaolo Pietrucci, autore di una furiosa lite in pubblico con Di Matteo, e Luciano Monticelli, che era tra i "ribelli" assieme a quelli di Ac nella prima crisi dell'estate 2015, che ha portato a un rimpasto di Giunta.

Prima dell'interruzione, è saltata la runione della commissione Bilancio convocata per l'esame di una variazione di 150 mila euro su una legge per giovani disagiati.

Nella seduta mattutina il Consiglio regionale aveva discusso le seguenti interpellanze all'ordine del giorno: a firma del consigliere Sara Marcozzi (Movimento 5 stelle) sul Sir "Fiumi Saline-Alento" e "Chieti Scalo" - Strutturazione fondi e azioni d'intervento; a firma del consigliere Pietro Smargiassi (M5s) sulla sentenza del Tar Lombardia sul valore delle royalty per le compagnie petrolifere; interpellanza a firma del consigliere Domenico Pettinari (M5s) sulla realizzazione di una piattaforma per il trattamento e il recupero di sedimenti di dragaggio fluviali e marino costieri in località Piano di Sacco di Città Sant'Angelo (Pescara); interpellanza a firma del consigliere Emilio Iampieri (Fi) sull’annunciata chiusura della Vesuvius ad Avezzano; interpellanza a firma del consigliere Maurizio Di Nicola (Centro democratico) sul riparto dei contributi destinati ai Comuni della Marsica colpiti dall'alluvione del 14-15 ottobre 2015.

LE REAZIONI
"Citando il giornalista Emilio Fede la maggioranza ha collezionato una figura di...".

Questo l'aspro commento del presidente della commissione di Vigilanza del Consiglio regionale, il consigliere di Forza Italia Mauro Febbo, dopo la crisi di oggi del centrosinistra con liti e assenze in aula.

“La mia richiesta di verifica del numero legale è stata il prologo a un finale comico, anzi tragico - sbotta - La seduta del Consiglio odierna si è conclusa con la pessima figura della maggioranza di centrosinistra che non è riuscita a garantire i numeri in aula costringendo, il presidente del Consiglio Di Pangrazio a sospendere la seduta anticipatamente".

"Un epilogo vergognoso per una seduta che all’ordine del giorno non prevedeva punti rilevanti, ma che conferma lo sfaldamento all’interno del centrosinistra", sbotta Febbo.

"I lavori odierni, iniziati con abbondante ritardo, erano partiti con 18 consiglieri di maggioranza salvo poi perdere pezzi nel corso della giornata e chiudere con 12 rappresentanti compreso il sottoscritto che era il richiedente del numero legale", conclude.

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