L'AQUILA Scuole chiuse, oggi, praticamente ovunque (L'Aquila e Pescara comprese); fuggi fuggi generale da ogni genere di luogo chiuso; scene di panico e disperazione; notte all'addiaccio, in auto, camper, tende, casette costruite dopo il dramma del 2009. E panico anche allo stadio Adriatico, dove Pescara-Atalanta è stata sospesa per qualche minuto mentre in tanti hanno deciso di abbandonare gli spalti. Uno psicodramma: in Abruzzo è tornata la grande paura. Ancora una volta, dopo sette anni e mezzo dal cataclisma che ha distrutto L'Aquila e dopo soli due mesi da quello della vicinissima Amatrice. Le scosse del Maceratese sono state avvertite distintamente nel Teramano, ma anche in riva al mare, in Val Vibrata e sul litorale pescarese. E anche nel capoluogo di regione, ancora alle prese con la ricostruzione e proprio durante Officina L'Aquila, la tre giorni che ha l'obiettivo di fare il punto sulla rinascita. Immediatamente sono scattati i protocolli di sicurezza, ormai tristemente rodati, ancor più dopo la tragedia di fine estate che ha colpito Amatrice e i paesi dell'Ascolano. Un incubo che, da quel maledetto 6 aprile del 2009, sembra non avere fine.
I CONTROLLI E' stata ovviamente quella del Teramano l'area in cui il risentimento è stato maggiore, in particolare al confine con le Marche, zona già provata anche dal sisma di Amatrice. A Teramo, nella sala polifunzionale della Provincia, al momento del primo sisma delle 19.10 era in corso un incontro organizzato da Forza Italia per sostenere il no al prossimo referendum. C'erano, tra gli altri, il sindaco Maurizio Brucchi e l'ex ministro Mariastella Gelmini. Entrambi, insieme ai circa duecento partecipanti, sono scappati dalla sala per mettersi al riparo all'esterno. Brucchi, così come hanno fatto i suoi colleghi in tutta la regione, ha attivato immediatamente un tavolo di Protezione civile. Oggi le scuole resteranno chiuse a Teramo e in moltissimi altri centri della provincia, tra cui Giulianova e Roseto. Alcuni borghi più a ridosso delle Marche erano già stati inseriti nel Cratere sismico individuato dopo la scossa che ha distrutto Amatrice: Valle Castellana, Cortino, Rocca Santa Maria, Crognaleto, Montorio al Vomano. Su questi si sono concentrate fin dal primo momento le verifiche coordinate dall'Usrc, l'ufficio speciale per la ricostruzione del Cratere sismico abruzzese. Dopo le primissime ore e fino alla tarda serata non sono stati segnalati danni importanti. Scuole chiuse anche nel Chietino.
NEL CAPOLUOGO All'Aquila ogni sussulto della terra viene vissuto con enorme apprensione. Ieri si sono riviste le scene di disperazione ormai, purtroppo, consuete. Crisi di panico, qualche lieve malore (ma l'ospedale non ha segnalato ricoveri), la fuga da ogni luogo chiuso. Oggi le scuole resteranno chiuse e partiranno i controlli su ogni singolo edificio. Il sindaco Massimo Cialente ha immediatamente attivato la macchina di Protezione civile, il Centro operativo e le aree di accoglienza. Sono stati nuovamente verificati (e si proseguirà nei prossimi giorni) i puntellamenti che ancora sorreggono i palazzi da ricostruire. La prima scossa delle 19.10 è stata avvertita in diretta mentre era in corso una videoconferenza con Arquata del Tronto, con la Dicomac di Rieti e con Roma, dove c'era il capo della protezione civile Fabrizio Curcio. «Abbiamo sospeso i lavori ha raccontato il dirigente della Protezione civile abruzzese Antonio Iovino - perché i colleghi di Arquata sono scappati fuori. Poi sono rientrati e ci hanno detto che la Salaria era stata chiusa per pericolo di crolli».