Si apre con questa pesante accusa dell'ex imprenditore culturale Andrea Mascitti, il processo per le tangenti per la cultura che vede sul banco degli imputati, oltre all'ex assessore De Fanis, anche il responsabile dell'Agenzia per la promozione culturale della Regione Abruzzo, Rosa Giammarco, il rappresentante legale dell'associazione Abruzzo Antico, Ermanno Falone, e l'imprenditore Antonio Di Domenica, accusati a vario titolo di corruzione, concussione, induzione a dare o promettere utilità, truffa, peculato, abuso d'ufficio e falso. Mascitti, parte civile in questo processo, è stato ieri il primo teste dell'accusa ascoltato dal collegio a Pescara . «Non riuscendo ad organizzare il premio Nascimbeni con il sostegno del Comune di Orsogna, come fatto in passato, - ha proseguito il teste - decisi di rivolgermi all'assessore De Fanis. Nel corso del primo incontro illustrai l'evento all'assessore che sembrò apprezzare e parlammo anche di cifre. Presentai un preventivo di circa 20 mila euro». Ma al secondo incontro per Mascitti (che oggi lavora ad una pompa di benzina) arrivò l'inattesa richiesta di tangente per la quale, su indicazione dell'amico magistrato, si rivolse alla Forestale dando il via a tutta una serie di indagini, intercettazioni e consegne pilotate di soldi che costituiscono un pilastro per l'accusa contro De Fanis. «Durante il secondo incontro - aggiunge Mascitti - l'assessore mi disse chiaramente che o si faceva in quel modo o non si poteva fare. In seguito iniziai a tutelarmi registrando tutte le conversazioni». E sempre Mascitti ha parlato anche di una seconda richiesta di tangente. «L'assessore mi chiese di prendere parte all'organizzazione del Salone del libro che, sulla base delle mie previsioni, sarebbe costato circa 2.500 euro, ma De Fanis mi chiese di arrivare fino a 4.400, spiegando che ci saremmo presi 1.000 euro a testa».
Nell'udienza di ieri è mancata però una testimonianza importante. Quella dell'ex segretaria di De Fanis e sua presunta amante, Lucia Zingariello che, per motivi di salute, verrà ascoltata il 23 novembre prossimo. Zingariello, che portò questa vicenda all'attenzione dei media nazionali parlando anche di quel presunto contratto d'amore tra lei e De Fanis (dove in un appunto firmato dal politico si disciplinavano i suoi rapporti amorosi e si indicavano anche alcune cifre), oggi è fuori dal processo dopo il patteggiamento. Resta comunque un caposaldo dell'accusa per i suoi stretti rapporti con il principale imputato. Nelle loro testimonianze gli investigatori della forestale hanno anche fatto un passaggio su una fuga di notizie. «Nel corso delle intercettazioni della Zingariello - ha detto il maggiore Brunozzi - con un linguaggio piuttosto criptico, è emerso che De Fanis avrebbe saputo dall'ex governatore Gianni Chiodi e dall'ex assessore Lanfranco Venturoni, di essere indagato».