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Pescara, 25/11/2024
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Data: 27/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ed.nazionale - Pescara-Atalanta, tifosi in fuga dalle tribune. E a Teramo la Gelmini scappa dal comizio

L'Aquila ancora faccia a faccia con il suo incubo. Nessun danno in Abruzzo, ma fare i conti con il terremoto, ogni volta, è sempre più dura. Fuggi fuggi generale dai centri commerciali, a quell'ora densamente affollati; gente in lacrime che si è riversata immediatamente in strada; notte all'addiaccio, in auto, camper, tende, casette costruite dopo il dramma del 2009. Persino una sospensione temporanea della partita di serie A tra Pescara e Atalanta: la tribuna dello stadio ha ballato 10 secondi, fuggi fuggi dei tifosi. Appena ha iniziato a tremare la terra, l'Abruzzo è tornato in stato di emergenza. Ancora una volta, dopo sette anni e mezzo dal cataclisma che ha distrutto L'Aquila e dopo soli due mesi da quello della vicinissima Amatrice, per cui tutta la comunità locale, senza distinzioni di sorta, si è mobilità in una gara di solidarietà tutt'ora in corso.
Le scosse del Maceratese sono state avvertite distintamente al confine con le Marche, nel Teramano, ma anche in riva al mare, in Val Vibrata e sul litorale pescarese. E soprattutto all'Aquila, ancora alle prese con la ricostruzione e proprio durante Officina L'Aquila, la tre giorni che ha l'obiettivo di fare il punto sulla rinascita e celebrarne le buone pratiche. Immediatamente sono scattati i protocolli di sicurezza, ormai tristemente rodati, ancor più dopo la tragedia di fine estate che ha colpito Amatrice e i paesi dell'Ascolano. Un incubo che, da quel maledetto 6 aprile del 2009, sembra non avere fine.
L'APPRENSIONE
Le scosse di ieri sera hanno avuto l'effetto maggiore nel Teramano, al confine con le Marche, zona già provata anche dal sisma di Amatrice. A Teramo, nella sala polifunzionale della Provincia, al momento del primo sisma era in corso un incontro organizzato da Forza Italia per sostenere il no al prossimo referendum, alla presenza, tra gli altri, del sindaco Maurizio Brucchi e dell'ex ministro Mariastella Gelmini. Entrambi, insieme ai circa duecento partecipanti, sono scappati dalla sala per mettersi al riparo all'esterno. La Gelmini si è infilata in auto per tornare a Roma. Il primo cittadino ha attivato immediatamente un tavolo di Protezione civile per assumere le prime decisioni. Oggi le scuole resteranno chiuse a Teramo e in moltissimi altri centri della provincia, tra cui Giulianova e Roseto. Niente lezioni anche all'Aquila e forse a Chieti.
Non sono stati segnalati danni dopo le prime ricognizioni. Alcuni borghi erano già stati inseriti nel Cratere sismico individuato dopo la scossa che ha distrutto Amatrice: Valle Castellana, Cortino, Rocca Santa Maria, Crognaleto, Montorio al Vomano. Su questi si sono concentrate fin dal primo momento le verifiche coordinate dall'Usrc, l'ufficio speciale per la ricostruzione del Cratere sismico abruzzese.
NEL CAPOLUOGO
Per gli aquilani il sisma è una ferita mai rimarginata. E' per questo che ogni sussulto della terra viene vissuto con enorme apprensione. Ieri si sono riviste le scene di preoccupazione ormai, purtroppo, consuete. Crisi di panico, qualche lieve malore (ma l'ospedale non ha segnalato ricoveri), l'incessante tam-tam sui social, la fuga da ogni luogo chiuso: negozi, centri commerciali, bar, i pochi pub del centro storico. Il sindaco Massimo Cialente ha immediatamente attivato la macchina di Protezione civile, il Centro operativo e le aree di accoglienza. Sono stati nuovamente verificati i puntellamenti che ancora sorreggono i palazzi da ricostruire. Per capire quanto sia stretto e profondo il legame con il sisma basti pensare che la prima scossa delle 19.10 è stata avvertita in diretta mentre era in corso una videoconferenza con Arquata del Tronto, con la Dicomac di Rieti e con Roma, dove c'era il capo della protezione civile Fabrizio Curcio. «Abbiamo sospeso i lavori ha raccontato il dirigente della Protezione civile abruzzese Antonio Iovino - perché i colleghi di Arquata sono scappati fuori. Poi sono rientrati e ci hanno detto che la Salaria era stata chiusa per pericolo di crolli». In Abruzzo, come ha spiegato Iovino nell'immediatezza dei fatti, non ci sono stati danni, «ma solo tanta paura, la scossa è stata avvertita fino ad Ortona a Mare».

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