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Data: 28/10/2016
Testata giornalistica: Clickmobility
"C'è bisogno di più trasporto pubblico". In occasione del IBE (International Bus Expo) in corso a Rimini, è stato presentato alla stampa il “13° Rapporto sulla mobilità in Italia” realizzato da Isfort e commissionato da Asstra, Anav

Oltre 3 intervistati su 4, dichiarano di voler incrementare l’uso dei mezzi pubblici, mentre quasi il 30% vorrebbe aumentare l’uso della bici. Per l’auto i valori sono quasi inversi: il 32% vorrebbe una diminuzione.
L’84% degli intervistati ritiene che sia opportuno orientare verso la mobilità collettiva investimenti e politiche di sostegno, una percentuale molto più alta rispetto alle diverse forme di mobilità condivisa, ancora poco conosciute e comunque percepite come soluzioni complementari all’asse portante del trasporto pubblico. Nel 2015 sono diminuiti gli spostamenti (meno 4,1 per cento) mentre sono aumentate le distanze percorse: più 14 per cento. Ma non solo. Nello stesso periodo sono cambiate anche le motivazioni degli spostamenti.

È questo il quadro che emerge dal “13° Rapporto sulla mobilità in Italia” realizzato da Isfort e commissionato da Asstra, Anav e presentato mercoledì 26 ottobre in occasione di Ibe International.


Secondo il rapporto l’automobile resta il mezzo di trasporto dominante e i dati snocciolati a Rimini non danno scampo. I mezzi più ecologici, infatti, perdono, tra il 2002 e il 2015, quasi il 10 punti di quota modale (dal 37,2 al 27,6 per cento) e l’auto riprende «quella posizione di quasi monopolio nelle scelte modali che la lunga crisi economica aveva iniziato, in misura limitata, ad intaccare».


Per quanto la ripartizione modale nel 2015 gli spostamenti non motorizzati (a piedi o in bicicletta) scendono al 18% del totale (19,1% nel 2014); tra gli spostamenti motorizzati i mezzi di trasporto pubblico nel loro insieme perdono quasi 3 punti di share modale, passando dal 14,6% nel 2014 , all’11,7% nel 2015.

A preoccupare le associazioni di categoria è la perdita dei passeggeri nel trasporto pubblico: meno 22 per cento in un anno. Una decrescita che neutralizza completamente gli incrementi che erano stati registrati dal 2008 al 2014. Una contrazione che si fa sentire ancora di più nei piccoli centri urbani dove, dice lo studio, «ormai è meno che marginale». Sotto la lente dello studio anche il grande tema dell’intermodalità che nel 2015 «si è interrotto».

In uno scenario di questo tipo, gli italiani hanno le idee chiare sui voti da assegnare: tutto dipende dal mezzo pubblico utilizzato. Gli utenti della metropolitana, infatti, si dicono soddisfatti per l’82,9 per cento, stabile il giudizio degli utenti del tram (66,8 per cento) mentre la valutazione sugli autobus si attesta al 77,9 percento.

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