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Data: 28/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Atac in rosso, persi 10 mila biglietti al giorno

Per raccontare la grande fuga dei viaggiatori (paganti) dai mezzi pubblici di Roma, basterebbe un dato: negli ultimi cinque anni è come se si fossero polverizzati 10mila biglietti al giorno. Un'idrovora, quella dell'evasione tariffaria, che ogni anno inghiotte 3 milioni e 300mila biglietti. Sedici milioni e mezzo di ticket a tempo spariti dal 2010 al 2015, come si legge negli ultimi rapporti di gestione pubblicati dall'Atac. Oltre venti milioni di tagliandi in meno, se si considerano tutti i titoli di viaggio (dai giornalieri agli abbonamenti annuali) emessi dalla partecipata del Campidoglio.

MULTE IN PICCHIATA E non è forse un caso se il crollo dei biglietti venduti va di pari passo con il calo vertiginoso delle sanzioni ai portoghesi, quelli che salgono a bordo di bus e metropolitane senza tirare fuori un euro. Come ha raccontato ieri il Messaggero, gli introiti legati alle multe sui mezzi pubblici negli ultimi cinque anni si sono dimezzati, passando dagli oltre 2 milioni di euro incassati da Atac nel 2010 al milione registrato nel 2015. Un trend in picchiata che negli anni è stato costante.
Allo stesso modo, i biglietti integrati a tempo sono passati dai 105,7 milioni del 2010 agli 89 milioni riportati nell'ultimo dossier stilato dalla municipalizzata. L'equazione non sorprende: meno controlli, meno biglietti venduti.

FATTORE TEMPO Forse perché la speranza di farla franca è stata alimentata dal fatto che di verbali ne sono stati staccati sempre meno. Certo, chi ha buona memoria dirà: ma fino al 2012 il biglietto durava 75 minuti, mentre oggi ne vale 100. In realtà sono gli stessi numeri forniti da Atac a far pensare che questo fattore, in fondo, abbia inciso davvero poco sui risultati disastrosi delle biglietterie e che quindi le ragioni vadano cercate altrove. Intanto perché tra il 2012 e il 2013 si è registrato lo stesso calo, per esempio, avvenuto tra il 2014 e il 2015 (e la durata dei biglietti non è più stata cambiata). Poi perché ci sono stati anni in controtendenza: come il 2014, quando i bit messi sul mercato anziché diminuire, rispetto all'anno precedente, sono addirittura aumentati (passando da 93,4 milioni a 94,7). E infine perché non è stato solo il biglietto a tempo a essere sempre meno richiesto da romani e turisti: tutti i titoli di viaggio venduti dall'Atac, nel complesso, sono crollati, passando dai 116,8 milioni del 2010 ai 96,4 milioni dell'anno scorso.

SERVIZIO ALLO SFASCIO Andrebbe ricordato poi che negli ultimi anni anche la qualità del servizio offerto è andata degradando, tra l'exploit di guasti, scioperi in successione (selvaggi e non), mezzi fermi perché l'azienda non ha più soldi nemmeno per comprare i pezzi di ricambio. Solo l'anno scorso oltre mezzo milione di corse sono saltate. Sulla metropolitana le soppressioni sono aumentate del 101,8%. Più 129% le corse cancellate per colpa degli scioperi. Addirittura più 946% quelle annullate per «guasti agli impianti». Un altro po' di dati che aiutano a capire la dimensione dei disservizi: l'anno scorso, rispetto a quanto pattuito con il Comune, Atac è riuscita a produrre 4,6 milioni di vetture-km in meno nel servizio bus e 800mila km in meno sulla metro. E nel 2016 si prevede una perdita secca di altri 7,7 milioni di chilometri. Numeri che non invogliano proprio a mettersi in coda alle biglietterie.

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