PESCARA Le telecamere di sicurezza della A24 e A25 che registrano tutto: le due carreggiate che oscillano per alcuni lunghissimi secondi nei tratti di Bussi e Magliano dei Marsi, fra Torre de' Passeri e Roma, mentre le auto continuano a sfrecciare nel buio. Il terremoto in diretta. Chissà se la delegazione di Strada dei parchi che ha raggiunto ieri il Ministero dei Trasporti per insistere sul progetto di messa in sicurezza delle autostrade in concessione, ha portato con sé anche queste immagini del nuovo sisma.
L'incontro del gruppo Toto con i tecnici e il capo di Gabinetto del ministro Delrio è servito comunque a portare a casa un risultato: la messa in sicurezza della A24 e A25 non è più procrastinabile per il governo, ma è divenuta un'urgenza. La novità è che vuole essere lo stesso ministero a dare le carte, dopo avere illustrato al gestore una propria soluzione strutturale per la messa in sicurezza delle autostrade abruzzesi che la società si è impegnata a studiare e a valutare attentamente prima di formalizzare.
DETTAGLI Dettagli tecnici, al momento, non ce ne sono ma dal tavolo romano le due parti sono uscite con qualche certezza in più sulle cose da fare. Come non è ancora chiaro quanto, il progetto proposto ieri dal governo, sia lontano dalla variante da 6,9miliardi di euro che era stata presentata la scorsa estate dal gruppo Toto e che nel mese di agosto era stato lo stesso Dicastero delle Infrastrutture ad accantonare per mancanza di presupposti normativi. Certo è che adesso la partita si riapre, spinta probabilmente dalle nuove suggestioni evocate da un terremoto inaspettato dopo quello di Amatrice, con l'ad di Strada dei Parchi, Cesare Ramadori, che era stato profeta in patria. Due giorni fa, alla vigilia dell'audizione nella commissione Ambiente del Senato chiamata ad esaminare le richieste del gruppo Toto, il manager si era espresso così: «Visto che c'è stato il terremoto di Amatrice e che alcuni importanti esperti hanno dichiarato che ci potrebbe essere, in tempi breve, una ulteriore scossa di magnitudo superiore a quella del Reatino, stiamo chiedendo di accelerare i tempi per una soluzione che consenta la messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25».
Il tempo di battere le agenzie e la forte scossa è arrivata davvero. Poi c'è stato l'incontro nella commissione del Senato, dove il manager del gruppo Toto ha spiegato che l'intervento da 6,9miliardi proposto dalla società sarebbe stato finanziato interamente dal privato, mentre al pubblico, cioè al governo, veniva chiesto di allungare la durata della concessione autostradale all'attuale gestore di 15 o 20 anni (e non 45), per consentire al piano di autofinanziarsi.
L'AUDIZIONE Dall'audizione in Senato all'incontro tecnico di ieri con il governo, dove entrambe le parti si sono incontrate sull'urgenza della messa in sicurezza delle autostrade abruzzesi, ma questa volta con l'esposizione di un nuovo piano strutturale formulato dal Ministero. Quello del gruppo Toto, che prevede un accorciamento di 30 km dell'attuale rete autostradale, con una variante fatta di nuove gallerie a doppia canna, aveva sollevato le polemiche degli ambientalisti e anche di molti comuni che temevano l'isolamento da un progetto che avrebbe potuto allontanare, e non avvicinare, il proprio territorio alla Capitale. Perplessità erano arrivate anche dai sindacati circa l'impegno della concessionaria di realizzare 20.000 nuovi posti di lavoro con il nuovo piano di messa in sicurezza dei tratti autostradali. Persino il rischio sismico di parti del territorio, come quello marsicano, era stato usato contro il progetto di variante. Ora è probabile che la proposta del Ministero abbia soprattutto il sapore di una mediazione tra gli interessi imprenditoriali del gruppo Toto e le rivendicazioni ambientaliste e dei sindaci. Ma occorrerebbe conoscere meglio le carte.