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Pescara, 25/07/2024
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Data: 29/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il post emergenza - Terremoto: l'Abruzzo ha evitato il peggio Niente rischio sfollati

L'AQUILA A 48 ore di distanza dal sisma che ha colpito la Valnerina, il primo mini-bilancio per l'Abruzzo è decisamente confortante, a maggior ragione se rapportato alla vasta area di risentimento delle scosse. Come conferma Silvio Liberatore, responsabile del servizio emergenza e sala operativa della Regione, «c'è stato solo un incremento delle lesioni già accertate in occasione del sisma di Amatrice, soprattutto nelle case classificate E (molto danneggiate) o B (mediamente danneggiate). Non sono stati segnalati danni nuovi». Non ci sono, ovviamente, neanche nuovi sfollati. Per qualche ora si era pensato di assistere una famiglia di Valle Castellana, nel Teramano, ma solo per il possibile pericolo causato dalle condizioni di un'abitazione limitrofa. Ma poi l'allarme è rientrato.
I CONTROLLI Gli sforzi maggiori, in queste ore, sono concentrati sulle richieste di sopralluogo. Un'attività che era pienamente in corso già dopo la scossa che ha causato danni e vittime nell'alto Reatino e nell'Ascolano. Al momento non ci sono dati ufficiali sulle nuove richieste di sopralluogo, ma sempre dalla Protezione civile fanno sapere che non si tratta di cifre rilevanti. Le modalità per ottenere nuovi controlli sarà esplicitata in seguito. Esiste, invece, ed è ben documentato in Rete, il quadro delle richieste già in essere per gli edifici privati: 11.538 in totale, di cui 7.121 dal Teramano (chiaramente l'area più vicina alle scosse), 594 dal Pescarese e 3.823 dall'Aquilano, in particolare dall'Alta valle dell'Aterno. Complessivamente, su tutto il territorio regionale, 3.373 unità sono state classificate A, ovvero senza danni, (si tratta del 67,4%), mentre 705 E, con una percentuale, dunque, del 14,1%. Sono questi ultimi i casi ritenuti più seri. Le operazioni proseguiranno nei prossimi giorni, su input della Dicomac di Rieti.
Nel frattempo, però, la Protezione civile abruzzese, molto considerata a livello nazionale per il know-how già acquisito nelle precedenti tragedie, è mobilitata anche per prestare la propria opera sui luoghi colpiti. In particolare sono pronte due tensostrutture da 13 metri per 10, insieme alle cucine mobili. Per il momento è stata congelata la partenza di una colonna mobile da 250 posti perché, su precisa indicazione del premier Renzi, si è preferito evitare nuove tendopoli.

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