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Pescara, 25/11/2024
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Data: 30/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Costi della politica - Consiglieri regionali fino a 5mila euro di tagli in busta paga

L'AQUILA - La proposta l'aveva fatta qualche tempo fa il presidente della Regione Luciano D'Alfonso, ma ora che l'idea è stata sposata anche dalla segreteria nazionale di Forza Italia (ovvero dal Gruppo alla Camera), Mauro Febbo, consigliere azzurro all'Emiciclo, è pronto a presentarla in commissione. Niente tagli orizzontali agli stipendi dei politici, ma un salario che sia calibrato sul reddito che questi avevano prima di essere eletti. «Facile e onesto - spiega Febbo - si prende la dichiarazione dei redditi dell'anno precedente alle elezioni e si stabilisce un pari compenso per la durata del mandato elettorale. Questo consente di evitare che qualcuno si arricchisca o faccia politica per questioni economiche». E per chi non ce l'aveva un reddito o comunque era molto basso (e oggi in Regione ce ne sarebbe più di uno), la proposta è quella di garantire un minimo sindacale: «Penso che 1.200 euro netti al mese, pari al 1.700 euro lordi possano bastare - continua Febbo -. Così la finiamo con la demagogia spiccia che, non ultima, si è mostrata in occasione del contributo di solidarietà da versare ai terremotati di Amatrice».
In effetti a differenza delle crociate di generosità mostrate durante l'approvazione della legge per Amatrice, alla fine, questo mese (su cui è stata applicata la decurtazione), nessuno dei 32 ospiti del consiglio regionale ha pensato di rimpinguare il contributo minimo di mille euro deciso dalla legge. Nel testo di adeguamento degli stipendi che Febbo porterà in commissione la cifra da correggere è da riferire alla sola indennità di carica, senza contare cioè i rimborsi (che variano dai 4.000 ai 4.500 euro al mese) e alle indennità di funzione (dalle 2.000 alle 2.700 euro per chi ce l'ha). Insomma il taglio verrebbe fatto sulle 6.600 euro mensili base che spettano ai consiglieri per il solo fatto di essere stati eletti, con la possibilità di un taglio fino a 5mila euro al mese, quindi, per chi un reddito, prima di entrare in consiglio, non ce l'aveva o ce l'aveva basso.

ESEMPI Qualche esempio: Leandro Bracco e Gianluca Ranieri nella dichiarazione del 2013 non avevano reddito. Sotto i 20mila euro dello stipendio minimo proposto da Febbo, ci sarebbero altri 9 consiglieri, ma sacrifici all'attuale salario sarebbero richiesti anche ai 14 politici il cui stipendio prima variava tra i 20mila e i 60mila euro. A guadagnare sul cambio di status, oggi, sono insomma in 27 su 32. Solo in 5 avrebbero infatti avevano un reddito superiore e 2 la stessa cifra. «Anche sui rimborsi - continua Febbo - c'è da fare una bella sforbiciata: si tratta solo di capire come ridurli, magari in base all'effettivo uso di questi soldi, che non vengono rendicontati». All'orizzonte però c'è la riforma nazionale che, se passa il referendum, prevede di equiparare lo stipendio del consigliere regionale a quello del sindaco del capoluogo: 4.600 euro al mese, che, nella sostanza e nelle casse pubbliche, cambierebbe poco.

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