L’AQUILA Il mostro è tornato a ruggire, alle 7.40, nelle viscere della terra. E ha risvegliato la paura, il terrore, in un flashback che fa tornare indietro di sette anni. In provincia dell’Aquila crolli e gente in strada. Allestiti campi di accoglienza dove la macchina organizzativa dell’emergenza si è rimessa in moto a pieno regime. Molte le funzioni religiose celebrate all’aperto, nella domenica del ponte di Ognissanti. Controlli serrati nel centro storico dell’Aquila, dove si è registrato il crollo di una palazzina, già destinata all’abbattimento, in via Cola dell’Amatrice, zona Villa Comunale.
CENTRI DI ACCOGLIENZA. Dopo la scossa di magnitudo 6.5 nel Centro Italia, all’Aquila è stato immediatamente riaperto il Centro operativo comunale (Coc), con l’attivazione di una linea telefonica che corrisponde al numero 0862-312887, per segnalare emergenze e situazioni di criticità. Numerose le aree di accoglienza attivate in città, allo stadio Fattori, al campo di Murata Gigotti, a Coppito, in piazza d’Armi e al parco del Castello. Il Comune chiede alla Protezione civile l’invio di un centinaio di brandine, destinate al centro di accoglienza di Coppito.
NUMEROSI CROLLI. L’intensità della scossa ha provocato numerosi crolli all’Aquila. In via Cola dell’Amatrice, a pochi passi dal centro storico, è venuta giù una palazzina che doveva essere abbattuta. Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, l’assessore alla Ricostruzione, Piero Di Stefano, insieme al presidente dell’Associazione costruttori della provincia dell’Aquila, Ettore Barattelli, hanno accompagnato i tecnici nelle verifiche sulla stabilità di alcuni edifici. Chiusa via XX Settembre, dove il sindaco ha disposto l’abbattimento del palazzo pericolante all’angolo di corso Federico II, che prima del sisma del 2009 ospitava una stazione di rifornimento. Crolli anche in via delle Bone Novelle, via dell’Arcivescovado e via Cascina, in zona rossa. Chiuse totalmente o parzialmente via XX Settembre, via delle Bone Novelle, via Sant’'Agostino, corso Federico II, piazza San Franco ad Assergi. Critica la situazione a Montereale dove il sindaco Massimiliano Giorgi ha chiesto l’intervento dei vigili del fuoco. A Sulmona è stato transennato il complesso monumentale dell’Annunziata, mentre il Consorzio acquedottistico marsicano (Cam) ha informato che si sono registrati problemi di torbidità della centrale del Liri.
COMPLESSO PANORAMA. Tra i danni riportati dagli edifici, in seguito alla forte sisma registrato vicino a Norcia, le lesioni ben visibili sulle pareti esterne del complesso “Panorama shopping”, sulla Statale 17 ovest, all’Aquila. In corrispondenza del primo piano della struttura, che ospita studi professionali, uffici e negozi, sono comparse evidenti crepe a X.
SCUOLE CHIUSE. Disposta, all’Aquila, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, anche se secondo il calendario scolastico le lezioni non si sarebbero tenute ugualmente per il ponte del 1° novembre. La rettrice dell’Università, Paola Inverardi, ha optato per la sospensione, fino al 2 novembre, dell’attività per i docenti, il personale tecnico e la relativa didattica e per la chiusura di tutti gli uffici. Anche il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, ha avviato una serie di verifiche sugli edifici scolastici.
OSPEDALI. Nessun danno evidente all’ospedale San Salvatore dell’Aquila, dove sono caduti solo alcuni calcinacci. Il manager della Asl, Rinaldo Tordera, dopo i sopralluoghi nella struttura, ha assicurato che «l’edificio ha retto ed è sicuro». Niente danni strutturali anche negli ospedali Avezzano, Sulmona e Castel di Sangro, come assicurato dalle verifiche tecniche, mentre gli anziani ospiti della Rsa di Montereale sono stati trasferiti nella tensostruttura allestita dalla Asl all’indomani del terremoto di Amatrice.
MESSE ALL’APERTO. Il vescovo dell’Aquila, monsignor Giuseppe Petrocchi, ha disposto ieri la sospensione di tutte le funzioni religiose. In molti centri, come a Celano, Trasacco e Pratola Peligna, la messa è stata celebrata all’aperto. A Onna i fedeli sono tornati a radunarsi, per la celebrazione domenicale, nella chiesa provvisoria del villaggio Map, mentre la chiesa di San Marco, nel centro storico dell’Aquila, è stata ulteriormente danneggiata dal sisma. Nuovi crolli si sono verificati all’interno dell’edificio sacro, i cui lavori di recupero sono fermi per ritardi burocratici nelle procedure per l’assegnazione dell’appalto. Nessun danno, invece, per la chiesa delle Anime Sante, nella centralissima piazza Duomo.