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Pescara, 25/07/2024
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Data: 31/10/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
L'Aquila, crolla edificio di sei piani in via Cola dell'Amatrice

L'AQUILA L'orco è rientrato prepotentemente all'ora di colazione anche nelle case degli aquilani che non hanno messo le lancette solo di un'ora indietro, ma di oltre sette anni, alle 3.32 del 2009. A riaprire la ferita è stato soprattutto il crollo fragoroso di un palazzo di sei piani al civico 60 di via Cola dell'Amatrice, in zona rossa, colpito a morte dalla scossa delle 7.41. Davanti alla fisarmonica di cemento, incredulo sostava uno dei proprietari che aveva il suo studio da ingegnere lì prima del sisma, l'ingegner Francesco Tironi: «Fino a oggi, nonostante i carotaggi effettuati e una perizia sottoscritta dall'ingegner Cherubini non avevano ancora deciso di demolire il palazzo- spiega-. Ci avevano detto che sarebbero state necessarie altre prove. Avevamo ragione noi. Nel frattempo nove famiglie su 23 residenti hanno optato per l'acquisto di una abitazione equivalente». In ogni caso sull'area a ridosso delle mura è in corso l'iter per la presentazione di un progetto unitario di riqualificazione con ricostruzione non in sagoma. «Stiamo portando avanti questo discorso, sebbene vi siano degli evidenti ritardi. La scorsa settimana abbiamo avuto un incontro con l'amministrazione comunale, che si è espressa favorevolmente, per discutere su alcuni aspetti dell'intervento».
A cedere è stato anche il cosiddetto Palazzo del benzinaio che si trova alla fine di corso Federico secondo, all'incrocio con via XX settembre. Anche in questo caso l'iter lumaca non ha consentito fino a oggi di confezionare il complesso progetto unitario che riguarda alcuni immobili della zona, sicchè con la scossa di ieri il palazzo non è caduto, ma è diventato pericoloso per via di alcuni puntellamenti che si sono staccati. Di qui l'ordinanza di demolizione del sindaco che sarà eseguita, sembra oggi stesso. «Il problema è che la Provincia ha impiegato più di un anno per siglare l'accordo di programma- ha spiegato il sindaco Massimo Cialente piuttosto irritato-. Auspico che l'ente cominci a darsi un po' da fare. Il puntellamento si è staccato e siamo costretti a demolire. Avremmo potuto procedere con il progetto unitario un anno fa».
Anche nel centro storico vi sono stati crolli di cornicioni, per fortuna contenuti dalle mantovane. Si è resa necessaria la chiusura di via Bone Novelle, e alcuni vicoli nell'area di Santa Maria Paganica, via Cascina e altre vie della zona rossa. Ulteriori crolli si sono verificati, in seguito alla scossa, nella chiesa di San Marco ancora in attesa dell'intervento di recupero: i lavori sono fermi per ritardi burocratici. Infine fra i danni registrati vi è quello del complesso Panorama Shopping, sulla statale 17 ovest. Sulle pareti del primo piano sono apparse fessure a croce.

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